Ha ragione Fassino. L’antiparlamentarismo è fascismo … di Sergio Pizzolante

Negli ultimi diari di Pietro Nenni, uno che il Parlamento lo aveva visto chiudere da Mussolini, il grande Pietro interviene in una polemica giornalistica sugli stipendi dei commessi della Camera e dice, vado a memoria: è un attacco alle prerogative del Parlamento da parte dei giornali del padronato.
Cioè Nenni aveva ben chiaro il rischio che quelle polemiche comportavano: portare discredito alla Casa della Democrazia.
Può darsi che gli stipendi dei commessi fossero un po’ più alti di quelli degli impiegati dell’anagrafe, ma quello era il Parlamento!
Riconquista fondamentale.
Nenni era già morto quando iniziò l’attacco furibondo e immondo al Parlamento.
Per fortuna.
La Casta. Un par di balle!
Chi è eletto e poi deve essere rieletto non è “casta”! Per definizione.
Basta non rieleggerlo.
Chi ha vinto un concorso, magari in quota ad una corrente politica della magistratura e può decidere della vita e della morte delle persone e degli eletti e del Parlamento e dei governi,
quella è casta.
Chi scrive per tutta la vita sui giornali, spara minchiate e più ne spara e più guadagna e partecipa a più show televisivi, sempre a pagamento, scambiandosi i favori delle ospitate, sempre a pagamento, presiedendo conferenze e convegni in giro, sempre a pagamento, scrivendo libri da esibire nelle ospitate televisive, sempre a pagamento… questa è casta.
E tutti questi sparano sul Parlamento, sugli stipendi dei Parlamentari. Sui vitalizi che non ci sono più, perché così fanno carriera di casta.
Sbeffeggiando il Parlamento.
E la gente la beve.
E noi non la beviamo.
Gli stipendi dei parlamentari devono essere alti!
Devono!
Io adesso sono un medio manager di una media azienda italiana, guadagno molto di più di quando facevo il parlamentare.
E stò a casa mia.
È giusto? No non è giusto.
Prima facevo leggi adesso faccio cantieri.
C’è una bella differenza.
Se fare leggi ha qualche valore.
Se la democrazia ha qualche valore.
Mi si dice, ma guardiamo il valore dei parlamentari adesso…un par di balle.
È l’antiparlamentarismo che ha ridotto così il Parlamento.
Se vale niente il Parlamento, ci va chi vale niente.
Se viene descritto come una cloaca ci va chi nelle cloache ci sguazza.
Continuate così.
Sono i padri della Patria che hanno voluto uno stipendio e prerogative importanti per riconoscere lo status di chi fa le leggi.
E regge la democrazia.
Per permettere ad un figlio di nessuno di concorrere a fare le leggi.
E la democrazia.
Prima ci andavano solo i ricchi.
Ci entravi per censo.
Lo stipendio del parlamentare scende di valore da 20 anni.
Non solo per l’inflazione, come gli altri, no per tagli auto definiti.
Caso unico.
Prima era pari a quello di chi deve applicare le leggi, adesso quasi la metà.
Così si è definito un dislivello di valori.
E non basta. Non basta mai.
Demagogia a fiumi. Inondazioni di melma.
Non ci sto.
Sparatemi pure addosso.
Ha ragione Fassino.
Questa non è solo antipolitica.
È antiparlamentarismo.
E l’antiparlamentarismo è fascismo.
Lo è sempre stato.
Lo stipendio netto è quello esibito da Fassino.
Gli altri sono emolumenti per l’attività parlamentare, per i collaboratori, per la casa a Roma…
Se un parlamentare è serio non gli bastano.
Non gli bastano! Parola d’onore.
Se uno non è serio e va in Parlamento senza fare il parlamentare, ma in virtù della sua attività antiparlamentare, sono troppi.
Fassino ha avuto coraggio.
Gliene voglio dare atto.
Sergio Pizzolante