Hai tagliato la gola tu ad Ismaele. I carnefici si accusano a vicenda. Iglij accusa Mario: ”lo hai finito tu!”

ismaele e i due albanesiConfessò appena preso di esser stato lui, Igli Meta, 20 anni, albanese, spacciatore, ad uccidere a coltellate Ismaele Lulli, 17 anni, studente. Un omicidio (era il 19 luglio 2015 a Sant’Angelo in Vado) provocato dalla vendetta. Ismaele aveva avuto un incontro sessuale con la fidanzata di Meta. E lui l’aveva saputo. Ma ieri, davanti al gup di Urbino, in sede di incidente probatorio, Igli Meta ha scaricato sul complice Marijo Mema, ventenne, la responsabilità dell’omicidio. Fino a questo momento, si era preso tutte le colpe dicendo che l’amico aveva solo assistito. «C’era un patto tra noi – ha detto Igli – ma adesso voglio togliermi un peso: io ho sferrato due coltellate a Ismaele, ma poi ho gettato via il coltello. Era ancora vivo. Marijo ha ripreso il coltello e gli ha tagliato la gola».
Per la difesa di Igli, avvocati Salvatore Asole e Carlo Taormina, «oggi sappiamo chi è l’assassino di Ismaele. Lo abbiamo consegnato alla giustizia. Igli – hanno continuato – non ha negato una parte di responsabilità, ma dopo le due coltellate la sua azione si è interrotta. Questo significa tentato omicidio. Marijo, invece, ha sferrato i colpi mortali alla gola». Per la difesa ulteriori approfondimenti dovrebbero essere fatti sul coltello: non ci sono tracce di sangue sulle mani di Marijo perché avrebbe indossato i guanti, ma sul coltello potrebbe aver lasciato tracce di sudore. Poi, si dovrebbe capire quali siano state le coltellate fatali. Nell’udienza è stato interrogato come chiesto dal pm Lilliu anche Marijo Mema: «Ha ribattuto colpo su colpo tutto quello che aveva detto Igli – è il commento dell’avvocato difensore Levi –. Ha solo visto come avveniva il fatto, ma a distanza». Marijo ha rivelato di esser andato con Igli perché gli aveva promesso della marijuana gratis. In aula anche la mamma di Ismaele, Debora Lulli.
«Non c’è stato nessun ribaltone oggi – ha detto Roberta Bruzzone consulente della parte civile –, la versione fornita da Igli non è attendibile». Udienza rinviata al 22 di giugno per le richieste del rito da parte delle difese. Se l’udienza dovesse saltare per qualche motivo, scatterebbe il conto alla rovescia per la durata della carcerazione preventiva. Che scade il 19 luglio. Passato quel termine senza un rinvio a giudizio, gli indagati usciranno dal carcere. Il Resto del Carlino