[c.s.] In quella che è la maggiore richiesta di fondi della sua storia per le conseguenze di un disastro naturale, le Nazioni Unite e i suoi partner hanno lanciato un appello per raccogliere quasi 1,5 miliardi di dollari per assistere i tre milioni di haitiani – un terzo della popolazione del paese – nel dopo-terremoto. A circa 1,2 milioni di persone occorrono urgentemente alloggi di emergenza e servizi igienico-sanitari, mentre almeno due milioni di abitanti hanno bisogno di assistenza alimentare dopo il sisma di magnitudine 7.0 che ha colpito Haiti il 12 gennaio.
La richiesta di 1,44 miliardi è stata lanciata il 18 febrraio dal Segretario Generale Ban Ki-moon, insieme a John Holmes, Vice Segretario Generale per gli affari umanitari e coordinatore dei soccorsi d’emergenza, Bill Clinton, ex presidente americano e inviato ONU per Haiti, e l’ambasciatore haitiano Leo Mérorès.
Rendendo omaggio alle doti di pazienza, solidarietà e determinazione del popolo haitiano, Ban Ki-moon ha rinnovato il proprio impegno in favore della ripresa e della ricostruzione del paese.
Prima del terremoto, esisteva un piano di lungo periodo a sostegno di sviluppo e ricostruzione del paese. Ora, secondo il Segretario Generale, si tratta di dover riedificare Haiti in modo migliore.
“Se gestita correttamente, la tragedia può convertirsi in un’opportunità”, e l’aiuto internazionale in un investimento nel futuro di Haiti, ha aggiunto Ban, che ha anche colto l’occasione per ringraziare Bill Clinton per l’energia e lo spirito dimostrati.
Il nuovo appello di oggi segue quello di 77 milioni di dollari emesso a pochi giorni dal terremoto, inizialmente volto a coprire un periodo di sei mesi. L’appello è stato rivisto ed esteso per soddisfare le esigenze nell’arco di un anno, in previsione dell’arrivo della stagione degli uragani e delle piogge; la sua dimensione è proporzionale alla catastrofe e prende in considerazione la necessità di un pronto aiuto per la ripresa del paese.
L’appello originario ha avuto una risposta di finanziamento per più del 100 per cento, lasciando scoperti per il nuovo appello 768 milioni di dollari.
Tra i vari settori, l’appello intende sostenere agricoltura, educazione, alloggi d’emergenza, telecomunicazioni, sanità e cibo. Un terzo dei finanziamenti è destinato agli aiuti alimentari.
I fondi verranno inoltre utilizzati per l’iniziativa “cash-for-work”, uno schema delle Nazioni Unite per aiutare gli haitiani a ricostruire il loro paese, che attualmente impiega 75.000 persone al giorno e prevede di coinvolgerne molte altre.
“Pagando gli haitiani per lavorare, mettiamo soldi nelle mani della gente” per nutrire famiglie, far ripartire l’economia e aiutare a creare una rete di sicurezza e benessere sociale, ha commentato il Segretario Generale.
Secondo l’Ufficio per il Coordinamento degli Aiuti Umanitari (OCHA), la fase di emergenza delle operazioni di aiuto durerà ancora per molti mesi. Sebbene siano stati fatti progressi nell’assistenza di chi necessita di cibo e di cure, i bisogni restano ancora alti.
Finora la maggiore richiesta di fondi in seguito a un disastro naturale era stata nel 2005 dopo lo tsunami nell’Oceano Indiano, quando le Nazioni Unite e i suoi partner avevano chiesto 1,41 miliardi di dollari.
UNRIC
United Nations Regional Information Centre for Western Europe
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fonte:sanmarinonotizie