
L’indagine coordinata dalla Procura di Avellino su una maxi truffa messa a segno nell’ambito dei bonus edilizi ha fatto tornare centrale la discussione relativa agli incentivi messi in campo negli ultimi anni. Si parla di crediti d’imposta fittizi – per circa 1,7 miliardi di euro – e di fattori di rischio nelle comunicazioni di cessione addirittura intestate a persone senza fissa dimora, decedute o con precedenti penali. La giustizia farà il suo corso e accerterà eventuali irregolarità. Nel frattempo Matteo Renzi si è scagliato duramente contro chi rivendica di essere il paladino dei bonus.
Renzi sferza Conte
Il leader di Italia Viva ha commentato sui propri canali social la notizia sulla presunta frode dai numeri ingenti. Nello specifico ha messo nel mirino quelle che sono le leggi simbolo di Giuseppe Conte che, dal suo punto di vista, “hanno consentito truffe colossali a spese dello Stato“. Il riferimento è a misure bandiera come il reddito di cittadinanza e appunto i bonus edilizi. All’occhio non può sfuggire una incongruenza denunciata proprio dall’ex sindaco di Firenze.
Le leggi simbolo di Giuseppe Conte, dai bonus edilizi al reddito di cittadinanza, hanno consentito truffe colossali a spese dello Stato. I grillini si riempivano la bocca della parola onestà ma nessuno come loro ha favorito i disonesti, i ladri, i truffatori. E la verità… pic.twitter.com/veDrlMUN9l
— Matteo Renzi (@matteorenzi) March 22, 2023
Da sempre gli esponenti del Movimento 5 Stelle hanno sostenuto di poter vantare una superiorità morale ed etica rispetto agli altri partiti, proponendosi come unici fautori dell’onestà e della trasparenza per governare il nostro Paese. “I grillini si riempivano la bocca della parola onestà ma nessuno come loro ha favorito i disonesti, i ladri, i truffatori. E la verità finalmente emerge“, è stata la sferzata del leader di Italia Viva.
La maxi frode sui bonus edilizi
L’indagine è stata originata da un’analisi di rischio: in tal modo è stato possibile identificare una rete di persone che, nel corso degli ultimi mesi e su base quotidiana, ha inviato all’Agenzia delle entrate un “elevatissimo numero di comunicazioni di cessione connotate da svariati fattori di rischio“. Sono 21 le persone coinvolte. Sono in corso le perquisizioni del caso nelle province di Napoli, Avellino, Salerno, Milano, Lodi, Torino, Pisa, Modena e Ferrara per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello Stato.
Sotto la lente di ingrandimento sono finiti ingenti importi dei crediti ceduti, in particolar modo Ecobonus e Bonus Facciate, frazionati tra numerose comunicazioni. Non solo: ci sarebbe anche la presenza di persone fisiche senza fissa dimora, decedute e con precedenti penali. Sarebbero state inoltrate istanze pure per immobili inesistenti. In oltre 2mila casi i lavori si sarebbero dovuti realizzare in Comuni inesistenti.
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