Protestano. Evviva. Si infiltrano degli speculatori, nelle manifestazioni, sono degli imbecilli.
Però questo nulla toglie al fatto che chi protesta ha ragione.
Chi ha perso 50 mila euro in un anno ha ricevuto, al massimo, 5 mila euro di “ristori”, chi non ha perso nulla, anzi ci ha guadagnato, perché è stato a casa con stipendio assicurato, ha avuto l’aumento di stipendio. Dal funzionario dell’anagrafe, al magistrato, al professore universitario.
E chi ci ha guadagnato, molto spesso, dimostra di avere un talento particolare ad infiltrare la sua stupidità, dentro ogni manifestazione della ragione. Della logica.
Prendete Serra e Mineo, giornalisti insigni della sinistra peggiore.
Il primo ha detto che gli autonomi, i commercianti, i ristoratori, dovrebbero accettare la “sfiga”’e non star lì a lamentarsi tanto.
Il secondo ha detto che dovrebbero smetterla di atteggiarsi ad imprenditori, “si trovino un lavoro dipendente” ed accettino una vita da proletari.
Poveracci, poveri scribacchìni da due soldi che solo la sinistra peggiore del mondo poteva trasformare in “opinionisti” che giudicano il mondo senza capire un bel niente.
Negozi e ristoranti sono chiusi perché l’Europa e l’Italia hanno sbagliato la strategia sui vaccini. Perché muoiono ancora molte persone, perché non sono state vaccinate, prima di tutto, le persone più a rischio.
Sono chiusi nonostante abbiano fatto investimenti per mettere in sicurezza le loro strutture.
Quindi, “intellettuali” con la puzza sotto il naso, estimatori di Conte e di chi ha sbagliato tutto sui vaccini, servitori imbelli dei magistrati che hanno fatto i furbetti del vaccino, amici di Scanzi, tacete! Tacete!
Dietro ogni negoziante, dietro un ristoratore, c’è lavoro, intelligenza, conoscenza, rischio.
Provate voi a dare da mangiare, tutti i giorni, per anni, per decenni, alle persone, senza deluderle.
Provateci, “proletari” della ragione. “Sottoproletari” dell’intelligenza umana. E chiedo scusa ad ogni proletario, “categoria” dalla quale io derivo. E che loro usano come dispregiativo!
Inqualificabili.
Sergio Pizzolante
