Le rivelazioni contenute nell’autobiografia intitolata ‘Spare’, per quanto imbarazzanti per il resto della famiglia reale, rappresentano solo una parte di quanto il principe Harry avrebbe potuto raccontare. A dirlo è egli stesso, stando a un’ultima intervista concessa stavolta a Byrony Gordon, firma del Daily Telegraph: la prima a un giornale britannico – e già impaginata in apertura per l’edizione di domani – dopo l’uscita martedì del libro.
Il duca di Sussex nell’intervista afferma che in origine il volume aveva una lunghezza “doppia” e che dalla revisione finale è stato escluso materiale sufficiente a dar vita a “un altro libro”, in teoria. Spiega poi che i dettagli eliminati riguardano in particolare i suoi rapporti, prima e dopo il matrimonio con Meghan, col padre Carlo, succeduto sul trono alla regina Elisabetta come re Carlo III nel settembre scorso, e soprattutto col fratello maggiore William, erede della corona.
La versione finale di ‘Spare’ non comprende rivelazioni la cui diffusione “mio padre e mio fratello non avrebbero mai perdonato”, prosegue Harry. Come a rivendicare di non aver voluto oltrepassare la linea rossa nella rottura con i familiari, dopo il traumatico strappo da casa Windsor sfociato tre anni fa nel trasferimento negli Usa. Ma anche come a lasciare intendere di poterlo fare: almeno nel timore di fonti anonime interne a Buckingham Palace, evocate dallo stesso giornale, stando alle quali il duca ribelle e la consorte Meghan potrebbero ancora essere spinti in futuro a pubblicare altri volumi, per ragioni finanziarie.
Dall’autobiografia sono state tagliate vicende il cui racconto “non credo essi mi avrebbero mai perdonato”, dice apertamente il duca di Sussex riferendosi a Carlo e a William. “La prima versione (in inglese) – insiste – era diversa. Era di 800 pagine ed è stata ridotta a 400. Ci sarebbero potuti essere due libri, se vogliamo metterla così; e la parte più dura è stata decidere le cose da escludere”. Poi, incalzato su questi passaggi censurati, risponde: “Ci sono cose, accadute specialmente fra me e mio fratello, e in misura minore fra me e mio padre, che non voglio il mondo conosca”. Quanto alle accuse di minare la monarchia con le proprie recriminazioni, il duca di Sussex nega recisamente ogni intento distruttivo: sostenendo di non volere causare “il collasso” dei Windsor, semmai di voler spingere la famiglia reale ad assumere “la responsabilità” di riformarsi, anche per proteggere i figli di William non destinati al trono. Figli rispetto ai quali – ammette peraltro – il fratello maggiore gli aveva detto “molto chiaramente” non essere affare suo occuparsi.

—
Fonte originale: Leggi ora la fonte