Hazanavicius, italiani vi flagellate, fate film bellissimi

 “Gli italiani hanno la tendenza ad autoflagellarsi, vedo un bellissimo paese, con una delle più importanti culture europee, con ottimi attori, registi straordinari. Quando si passa troppo tempo a dire le cose non funzionano poi non funzionano davvero”: è un invito a guardare positivo al futuro del cinema in Italia quello che arriva da Michel Hazanavicius, il regista francese di The Artist!, due premi Oscar nel 2011. Hazanavicius è prima di tutto un appassionato di cinema, spesso le sue storie lo raccontano, sono cinema nel cinema come The Artist! sull’epoca del muto o Il mio Godard con Luis Garrel. Alla Festa del cinema di Roma oggi porta “CUT! Zombi contro zombi”, la commedia che ha aperto Cannes e poi sarà in sala, evento di Halloween, dal 31 ottobre al 2 novembre, distribuito da Nexo Digital.
    Parlando della crisi del cinema, Hazanavicius lo ha paragonato ad una storia d’amore finita male: “non c’è una strategia per far tornare l’innamorato ma solo cercare di essere seducenti. Per questo non ho una ricetta ma penso che dobbiamo essere noi stessi ancora più esigenti nel nostro lavoro sperando che la gente torni in sala, cercando di raccontare storie e farlo il meglio possibile, forse bisogna raddoppiare gli sforzi”.
    Nel film portato a Roma, sono zombie tutti da ridere, tra rivoli di sangue posticcio. Il film era nato in tempi non sospetti col titolo sbagliato, ovvero COMME Z, poi corretto in corsa per non ricordare la Z che campeggia sui carri armati russi in Ucraina. E’ il remake di ZOMBIE CONTRO ZOMBIE diretto dal giapponese Shinichiro Ueda nel 2017.
    Il film comincia raccontando la vita di una troupe cinematografica che sta girando un horror di serie Z in una grande fabbrica abbandonata. Un prodotto davvero pessimo. La produzione giapponese poi, quasi a peggiorare il tutto, impone anche che venga girato live, ovvero senza nessuna interruzione per rendere tutto piu’ realistico. A questo si aggiungano il dilettantismo di regista e attori, i problemi di budget e, alla fine, anche una vera invasione zombie che confonde realta’ e rappresentazione, sangue a sangue. A condurre questo animato set, Romain Duris nei panni di un regista che ucciderebbe la madre pur di non deludere e perdere il contratto con l’invasata produttrice giapponese. I suoi attori sono Nadia (Berenice Bejo, moglie e musa del regista) nei panni di una protagonista pronta ad urlare ad ogni rumore e che in caso risolve tutto con la pratica di una rara arte marziale, Matilda Lutz, Finnegan Oldfield e Jean-Pascal Zadi.
    Dietro questo comic zombie c’è però la ‘vita’ del cinema, tutta la macchina cinematografica in azione, dal fonico ai direttori della fotografia fino agli scenografi, e in questo caso alle prese con una continua emergenza che però non deve essere avvertita come tale. Si racconta così, esasperando tutto, un vero set dove alla fine quello che conta sono creatività e improvvisazione all’ennesima potenza. Nella sottostoria il rapporto tra un padre (il regista dell’horror) e una figlia (che nella vita è la figlia di Hazanavicius): “saper trovare dignità rispetto ai propri figli è il cruccio del protagonista”, ha detto oggi Hazanavicius, “e con la riconciliazione finale si diventa adulti”. (ANSA).
   


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