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Con Harrison Ford “avevo lavorato molti anni fa in Mosquito Coast il film di Peter Weir del 1986), interpretando anche lì marito e moglie, e lui era già la star enorme che è ora. Ha per me una personalità unica nella storia della recitazione cinematografica, occupa uno spazio molto specifico”. Lo dice Helen Mirren parlando del compagno di set in 1923, la serie western prequel del successo globale Yellowstone, che ha debuttato con la prima stagione a dicembre su Paramount+ e di cui è stata annunciata la seconda stagione.
“Harrison è una persona straordinaria ed è stato meraviglioso tornare a recitare con lui – sottolinea l’attrice premio Oscar, negli incontri a Los Angeles di ‘Deadline Contenders’ con i panel dedicati ad alcune delle principali serie e miniserie della stagione -. E’ come se gli oltre 30 anni dalla precedente volta che eravamo stati marito e moglie non fossero esistiti. E’ un essere umano e un attore fantastico”. Nella serie, creata da Taylor Sheridan (già coautore di Yellowstone e firma del precedente prequel, 1883) Helen Mirren dà volto a Cara Dutton, sposata a Jacob Dutton (Harrison Ford) e matriarca della famiglia. Il racconto segue questa precedente generazione della famiglia all’inizio del XX secolo, in Montana, dove arrivano l’impatto del proibizionismo, della siccità e le prime fasi della Grande Depressione. Nel cast, fra gli altri, anche Brandon Sklenar, Darren Mann, Michelle Randolph, James Badge Dale, Marley Shelton, Brian Geraghty, Aminah Nieves, Jerome Flynn e Julia Schlaepfer. “Con tutti gli interpreti si è creata una sorta di famiglia. E’ il modus operandi di Taylor (Sheridan), unire il gruppo con forti legami, anche fra attori che non avrebbero avuto poi scene insieme, Ci ha aiutato molto il cowboy camp (il ‘campo’ dove il cast ha sperimentato e imparato regole e abitudini della vita nel west, ndr) dove siamo stati insieme all’inizio per circa un mese”. In attesa dei nuovi episodi di 1923, la 77enne attrice londinese, è la voce narrante dell’atteso Barbie di Greta Gerwig, prepara Patricia Highsmith nel nuovo film Switzerland, la cui trama ruota intorno ad uno dei romanzi con il personaggio Tom Ripley, per il quale la scrittrice statunitense noir è, tra gli altri, diventata famosa. Ed è in sala con Shazam! La furia degli dei e nei prossimi mesi con Golda dopo la premiere mondiale a Berlino.
Il sì di Helen Mirren alla serie 1923 è arrivato ancora prima di avere una sceneggiatura: “A me ed Harrison è stato proposto il progetto che ho trovato subito molto interessante, ma non c’era uno script perché a Taylor piace scrivere pensando alle persone che avrebbero in effetti interpretato i ruoli. Era un’offerta gratificante e terrificante al tempo stesso perché temevo che una volta che Taylor mi avesse incontrata sarei potuta non piacergli e lui non avrebbe voluto nessuna ispirazione nello scrivere per me – osserva sorridendo -. Così ho proposto di incontrarci ed è andata molto bene. Non sapevo fino ad allora chi fosse il mio personaggio, ed è stato un momento meraviglioso scoprirlo quando è arrivata la sceneggiatura” nella quale c’era “una scrittura straordinaria”. Come tocco personale “ho aggiunto l’accento irlandese, perché nel West erano tutti immigranti recenti ed era importante per me portare quell’elemento”. Girare la serie tutta in location in Montana “è stata un’esperienza viscerale, bellissima anche se a volte non facile – aggiunge -. Mi ricordo nella mattina dell’ultimo giorno di lavorazione ero all’aperto e faceva freddissimo, c’erano -3 gradi, eppure io ho sperato solo di avere la possibilità di tornare a lavorare in quei bellissimi luoghi”.
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