Ho letto le considerazioni finali di Valeria Ciavatta con il suo intervento tenuto nell’ultima sessione del Consiglio Grande e Generale in merito alla tornata referendaria. Ne sono rimasto colpito. In negativo!
Infatti, la rappresentante di Alleanza Popolare avrebbe sostenuto – leggo da “Lo Stradone” – che “questa consultazione dimostra in modo eclatante che San Marino vive oggi una condizione comune all’intera Europa: crescono ed anzi rischiano di farla da padroni il populismo e la demagogia con tutte le peggiori conseguenze che ne possono derivare, prima fra tutte l’uso distorto della comunicazione. Noi ne abbiamo prova molto esplicita sempre più frequentemente e sempre più diffusamente. Ed i rischi sono imminenti per i cittadini ed il futuro che ci attende”.
Che cosa ha voluto dire con esattezza? Che gli elettori non hanno capito almeno quanto lei come stavano le cose? Oppure che l’esercizio della democrazia diretta non gli piace? O ancora, che i referendum vanno bene solo quando li vince A.P.? Forse, ha solo voluto mettere le mani avanti perché il futuro elettorale del suo movimento politico è molto incerto? Oppure perché con la preferenza unica per lei sarà dura?
Su una cosa sono perfettamente d’accordo con Ciavatta: I rischi sono imminenti per i cittadini ed il futuro che ci attende, ma per l’incapacità del Governo, della maggioranza e di AP che al Governo ci sta da molti anni ed ha contribuito sostanziosamente nel ridurre il Paese nello stato in cui si trova!
Uguberto Uguberti (detto Bertino).
