«Ho oliato il meccanismo per non avere intoppi». L’imprenditore Godoli, sentito dalla finanza, inguaia l’ex sindaco di Morciano

«Abbiamo assecondato la falsa sponsorizzione da quasi 400mila euro alla Fiera di San Gregorio per non subire ritardi nella costruzione del centro commerciale». Ha parlato per diverse ore davanti agli uomini della Guardia di Finanza, Romeo Godoli, l’attuale legale rappresentante della ‘ Rinnovamento Ghigi srl’, sentito come persona informata sui fatti, in merito all’inchiesta che aveva portato agli arresti domiciliari (ora revocati) l’allora sindaco di Morciano, Claudio Battazza (difeso dall’avvocato Piero Venturi). L’accusa che pesa sulla testa di Battazza è quella di induzione indebita a dare o promettere utilità e falso e ruota proprio intorno alla falsa sponsorizzazione da quasi 400mila euro. L’imprenditore ha anche aggiunto che «a lui ed alla sua azienda interessava solamente che la loro pratica andasse avanti e che non si fossero intoppi o ritardi». Stando all’accusa l’ex primo cittadino avrebbe indotto Rinnovamento Ghigi a firmare quel contratto simulato per la Fiera di San Gregorio, paventando la non approvazione o il ritardo dei permessi per costruire contro sconti e vantaggi». Con questa mossa, sempre stando agli inquirenti, Battazza avrebbe raggiunto tre obiettivi: ottenere la parità di bilancio, poter operare senza i vincoli che scattano in caso di mancata parità di bilancio e poter spendere politicamente il bilancio di quella sponsorizzazione per poter essere rieletto. La Rinnovamento Ghigi aveva ottenuto le autorizzazioni per la riqualificazione dell’area dell’ex pastificio Ghigi per costruire un centro commerciale.

Dalle indagini era emerso che il Comune aveva negli anni 2011, 2012 e 2013 stipulato con la societa un contratto di sponsorizazzione che prevedeva la pubblicazione del logo sulle brochure della fiera di San Gregorio per 390mila euro. La società si era prestata a firmare le false sponsorizzazioni «per non avere intoppi», come ha ribadito Godoli agli inquirenti dopo 15 anni di attesa e poter terminare il centro commerciale. «Non volevamo avere ritardi ed in qualche modo il sistema andava oliato, nel senso di assecondare la volontà degli amministratori per non incorrere in intoppi di ogni genere». E sempre stando alle indagini, non corrisponderebbe al vero la dichiarazione fatta da Battaza che la società ‘Rinnovamento Ghigi’ sia stata penalizzata dalla determinazione del progetto dal quale furono depennati in totale quasi 4mila metri, ma di pubblica utilità (di cui mille metri di sala congressi, 1581 di palestra ed altrettanti per la palestra). In realtà in una delibera del Comune si stabilisce che «a fronte del restringimento dell’area per il centro commerciale alla società viene garantita l’edificabilità su ulteriori 5mila metri quadrati di terreno in un’altra area da stabilirsi». I cinquemila metri sottratti al progetto sarebbero ricomparsi, insomma, in un’altra zona del paese. Il Resto del Carlino