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  • Honda e Nissan annunciano fusione per contrastare la concorrenza dell’elettrico cinese e affrontare nuove sfide globali

    Honda e Nissan hanno ufficializzato un accordo preliminare per una fusione che darà vita al terzo gruppo mondiale del settore automotive, unendo le forze per affrontare la crescente competizione nel mercato dei veicoli elettrici, dominato da case cinesi come BYD, e per prepararsi ai nuovi dazi imposti negli Stati Uniti dalla seconda amministrazione Trump. Il memorandum d’intesa prevede la creazione di una holding comune, che potrebbe includere anche Mitsubishi Motors, attualmente una partecipata di Nissan. La nuova entità sarà quotata alla Borsa di Tokyo dall’agosto 2026.

    Il consolidamento, destinato a posizionarsi alle spalle di Toyota e Volkswagen per vendite globali, rappresenta una delle più grandi operazioni nel settore automobilistico dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e PSA che ha portato alla nascita di Stellantis nel 2021. L’operazione intende affrontare il problema dei costi sempre più alti per ricerca e sviluppo, condividendo risorse tecnologiche e produttive, con l’obiettivo di realizzare significative sinergie industriali e finanziarie.

    La roadmap dell’accordo prevede la firma definitiva dell’integrazione entro giugno 2025, seguita dalle assemblee degli azionisti nel 2026 e dal delisting dei titoli Honda e Nissan dalla Borsa di Tokyo. La nuova holding, che avrà la sua sede centrale in Giappone, sarà guidata da un consiglio di amministrazione a maggioranza Honda, il cui amministratore delegato presiederà il gruppo.

    Questo passo strategico arriva in un momento critico per entrambe le aziende, che stanno affrontando sfide significative nei mercati globali. In Cina, principale mercato mondiale per i veicoli elettrici e ibridi plug-in, Honda e Nissan hanno registrato un forte calo delle vendite nel 2024, con contrazioni rispettivamente del 31% e dell’11%. Al contrario, BYD ha rafforzato la sua leadership vendendo 3,76 milioni di veicoli nei primi undici mesi dell’anno, segnando un aumento del 40% rispetto al 2023. Questa disparità sottolinea la necessità di un intervento rapido per competere nel segmento in forte crescita dell’elettrico.

    Le due aziende giapponesi hanno già avviato collaborazioni su progetti specifici. Lo scorso marzo hanno concordato uno studio di fattibilità per una partnership sull’assemblaggio di veicoli elettrici e lo sviluppo di software avanzati, un passo fondamentale per ridurre i costi e migliorare la competitività. Tuttavia, la fusione rappresenta un’operazione ben più ambiziosa, con l’obiettivo di creare una struttura finanziariamente robusta e tecnologicamente avanzata.

    L’inclusione di Mitsubishi nella holding sarà decisa entro gennaio 2025, ma la sua partecipazione rafforzerebbe ulteriormente le capacità del gruppo. Con vendite combinate che nel 2023 hanno raggiunto circa 8 milioni di unità, la fusione metterebbe Honda, Nissan e Mitsubishi in una posizione di forza per competere con i giganti del settore e affrontare i rapidi cambiamenti del mercato globale.

    La mossa arriva anche in risposta al crescente costo delle materie prime e ai cambiamenti normativi globali, con nuove sfide in arrivo dagli Stati Uniti e dall’Europa. La seconda amministrazione Trump ha annunciato nuovi dazi per i veicoli importati, una misura che spinge i produttori giapponesi a rivedere le proprie strategie per mantenere la competitività in uno dei mercati più importanti al mondo.

    L’annuncio segna un momento cruciale per l’industria automobilistica giapponese, che punta a mantenere la propria rilevanza in un settore sempre più dominato da innovazioni tecnologiche e da una rapida transizione verso la mobilità elettrica.