Honduras, il “trumpiano” Asfura eletto presidente dopo settimane di tensione

Il Consiglio Nazionale Elettorale dell’Honduras (Cne) ha proclamato Nasry Juan Asfura, detto Tito, nuovo presidente della Repubblica per il mandato 2026-2030, mettendo fine a oltre tre settimane di incertezza politica seguite a una delle elezioni più combattute della storia recente del Paese.

Con il 99,2% delle schede scrutinate, il candidato del Partito Nazionale, espressione della destra e considerato vicino alle posizioni “trumpiane”, ha ottenuto il 40,27% dei voti, superando di strettissima misura Salvador Nasralla, leader del Partito Liberale di centro, fermo al 39,39%. Al terzo posto la candidata del partito di sinistra Libertà e Rifondazione (Libre).

La proclamazione è arrivata al termine di uno scrutinio speciale, avviato per verificare oltre 2.000 verbali segnalati per errori o anomalie nella trasmissione dei dati. Una procedura che ha alimentato polemiche, ricorsi e accuse reciproche tra le forze politiche, mantenendo il Paese in una situazione di stallo istituzionale.

Dagli Stati Uniti sono arrivate le prime congratulazioni ufficiali al presidente eletto: Washington ha fatto sapere di essere pronta a collaborare con la nuova amministrazione honduregna. Una presa di posizione che segnala l’interesse americano a consolidare i rapporti con Tegucigalpa in una fase regionale delicata, segnata da instabilità politica e pressione migratoria.

La vittoria di Asfura segna quindi il ritorno della destra al potere, ma con un margine ridottissimo e un Paese politicamente spaccato, chiamato ora a misurarsi con la tenuta delle istituzioni e la gestione di un consenso fragile.