Amici dei russi dai tempi dell’Urss, hanno Sputnik. Amici degli Usa dai tempi di Lincoln hanno Pfizer. Il precedente nel 1958 della polio
San Marino è la Repubblica del compromesso vaccinale. Dalla fine di febbraio ai 33 mila residenti vengono somministrati il vaccino russo Sputnik e quello statunitense Pfizer.
I governanti del monte Titano si erano visti costretti a chiedere aiuto a Mosca per il ritardo dell’Italia nell’invio delle dosi concordate. Esiste un precedente in proposito, datato 1958, legato all’epidemia di poliomielite. Di fronte alle difficoltà di approvvigionamento in ltalia del vaccino, San Marino in quella circostanza chiese aiuto alle autorità degli Stati Uniti che nel giro di una settimana disposero l’invio di 2600 dosi di vaccino Salk, completamente gratuite, trasportate da mezzi aerei dell’esercito statunitense.
I vincoli di amicizia tra la piccola Repubblica e la terra di Putin risalgono ai tempi dell’Unione Sovietica; con quella di Biden si riallacciano addirittura ad Abramo Lincoln. Il più ricordato tra i presidenti degli Stati Uniti era cittadino onorario di San Marino: “Benché il Vostro dominio sia piccolo, nondimeno il Vostro Stato è uno dei più onorati di tutta la storia” scrisse Lincoln ai Capitani Reggenti. Un’amicizia dimostrata concretamente in altre occasioni: l’acquedotto di San Marino, inaugurato nel 1962, fu interamente finanziato dall’amministrazione Usa. Con i russi i rapporti risultano altrettanto affidabili: la celere consegna del vaccino Sputnik è stata solo la più recente attestazione del legame.
Lo scorso primo aprile, giorno dell’insediamento dei nuovi Capitani Reggenti, l’ambasciatore Sergey Razov non ce l’ha proprio fatta a presenziare, trattenuto a Roma dal caso di spionaggio che aveva coinvolto poche ore prima due suoi funzionari e il capitano di fregata Walter Biot. Altrimenti la diplomazia russa – quanto beninteso quella americana – alla cerimonia sammarinese è puntuale come l’orologio della torre Spasskaya del Cremlino.
Ai tempi dell’Unione Sovietica i cittadini sammarinesi erano i soli a poter mettere piede oltrecortina senza bisogno di visto. E se gli americani si facevano carico dell’oro blu, ovvero del fabbisogno idrico del Titano, i russi rimediavano a quello dell’oro nero. Alla fine degli anni Settanta in piena crisi petrolifera, il leader del Partito comunista sammarinese Umberto Barulli chiese aiuto all’omologo sovietico Leonid Bresnev. La risposta fu sollecita CONTINUA SU HUFFINGTION POST