Si aprirà il 20 febbraio davanti al giudice di Rimini, il processo che vede alla sbarra Michelle Unziker e altri operatori di Striscia la notizia’. Sono accusati di diffamazione e dall’altra parte della barricata’ come parte civile c’è il suo ex agente, un riminese finito nella trappola’ del tg satirico che l’aveva descritto, con tanto di particolari, come un ricattatore sessuale’. IL SERVIZIO era andato in onda nel febbraio del 2010, quando gli inviati’ di Striscia, debitamente travestiti, si erano presentati nello studio del talent scout che, mangiata la foglia, aveva cercato inutilmente di cacciarli via. L’obiettivo degli inviati era quello di dimostrare come l’agente in questione facesse proposte sessuali alle ragazze che si rivolgevano a lui per una carriera nello spettacolo. Il servizio del tg era stato decisamente rinforzato’ dall’intervista che l’inviato Max Laudadio (uno degli imputati del processo) aveva fatto alla Hunziker, in cui le chiedeva di raccontare quella che era stata la sua esperienza con l’agente riminese. «Lo conosco aveva risposto la soubrette è un incubo però lo conosco… Io facevo la modella e avevo 17 anni. Quando feci la pubblicità della… che fece un bel po’ di clamore, mi propose di lavorare con lui. Lui diceva di essere un grande produttore, sapeva parlare molto bene e mi disse ti farò diventare famosissima’… Però dopo un po’ che lavorava con me mi disse guarda questo mondo è un po’ particolare, un mondo brutto, tu devi imparare che devi essere calcolatrice, devi essere una donna forte, e devi sapere che tra il produttore e la sua protetta ci deve essere un feeling talmente forte che al primo sguardo ci dobbiamo capire, per cui è molto importante che noi due andiamo a letto insieme’. Lui mi fece un vero e proprio ricatto, mi disse se vuoi continuare a lavorare con me, tu devi venire a letto con me’». Quell’intervista la videro milioni di persone, e l’agente fece partire la denuncia. Il Resto del Carlino
