
(ANSA) – BOLOGNA, 10 OTT – Compie cent’anni, ma a tutti
quelli che gli chiedono di tracciare un bilancio del suo secolo
di vita e di successi, risponde che preferisce guardare al
futuro. Una risposta che racconta bene Marino Golinelli,
imprenditore farmaceutico e filantropo bolognese, che domani
compirà 100 anni.
Nato nella campagna modenese l’11 ottobre 1920 da una
famiglia di contadini, dopo essersi laureato all’Università di
Bologna, Golinelli ha fondato, subito dopo la guerra, una
piccola casa farmaceutica che con il tempo è diventata un
colosso multinazionale. L’Alfasigma, da anni, è amministrata dai
suoi figli e lui si dedica alle sue passioni. O per meglio dire,
come ha raccontato in una chiacchierata con il Corriere di
Bologna e il Resto del Carlino in occasione del suo centenario,
di “restituire qualcosa di quello che la vita gli ha dato”.
E con questo spirito che, nel 1988, ha creato la Fondazione
Golinelli che, fin dalla sua nascita si è occupata di favorire
la capacità imprenditoriale fra i giovani e diffondere la
cultura scientifica. Nel 2015 la Fondazione ha inaugurato
l’Opificio Golinelli, una cittadella della scienza, che ha
recuperato e trasformato, con un investimento di milioni di
euro, una struttura industriale alla prima periferia di Bologna
che ha l’obiettivo di creare strumenti per la conoscenza, sempre
rivolto ai giovani. Nel 2017 a quello spazio si è affiancata una
nuova struttura, il Centro Arti e Scienze progettato
dall’architetto Mario Cucinella, dedicato ad ospitare mostre e
iniziative di vario tipo.
A Bologna, Marino Golinelli è molto conosciuto anche per il
suo impegno a favore del Teatro comunale e per la sua attività
di collezionista: possiede opere dei più importanti nomi
dell’arte contemporanea, ma ha anche sostenuto e fatto conoscere
molti giovani artisti. E non manca alle numerose iniziative
culturali organizzate in città, dove si è sempre fatto notare
anche per il suo stile eccentrico e informale. (ANSA).
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