È una storia incredibile questa.
Il Ministro degli Esteri di un Paese protagonista, fra i principali, della strategia europea e occidentale, contro l’invasione russa, dice che il suo partito, di governo e di maggioranza relativa in Parlamento, rappresenta un problema di sicurezza nazionale.
È una cosa gigantesca.
Dice, sostanzialmente, che fa gli interessi della Russia.
E i 5 stelle stanno decidendo di espellerlo.
Non poteva tacere Di Maio. È evidente.
Per smarcarsi da Conte e per porre la questione politica, strategica, nella dimensione giusta.
Non è lite fra correnti è questione esistenziale per l’Italia.
Se prevale la linea Conte il governo è morto e l’Italia precipita nel ridicolo.
Portandosi con se l’Europa.
I deputati dei 5 stelle adesso sono chiamati ad una scelta.
Se la maggioranza o in numero sufficiente per la maggioranza di governo staranno con Di Maio, il Governo è salvo.
In ogni caso il Movimento è morto.
Questo è il quadro.
Perché un partito che ha un futuro al 2 per cento, che è diventato un pericolo per il suo passato al 30 è già morto.
Bisogna vedere se porta con se l’Italia.
Il morto non deve acchiappare il vivo.
Che situazione incredibile.
Che abbaglio. Che vergogna.
Un terzo del Paese ha votato per dare tutto a dei signor nessuno.
Il partito delle procure e dei Talk e dei giornali iper giustizialisti.
Hanno prima distrutto i partiti democratici e poi costruito un partito che ha consentito a Grillo di tornare a far ridere.
Sino al ridicolo.
Sino al pericolo.
Per la sicurezza personale.
E il Pd li considera alleati strategici.
Progressisti, addirittura.
Incredibile.
Vediamo che succederà.
Intanto mi tocca sperare nel tentativo di Di Maio.
Ero seduto a poche seggiole da lui.
Mi veniva da ridere quando interveniva in Aula.
Adesso va preso sul serio. Molto sul serio
Sergio Pizzolante
