“I documenti bancari sono privati”, la Corte europea di Strasburgo condanna San Marino

smiTramite rogatoria erano stati inviati in Italia i dati degli oltre 1.200 correntisti della nota finanziaria.

Accolto il ricorso avanzato da diversi correntisti della Smi per la maxi inchiesta di Roma.

I documenti bancari, essendo dati personali, rientrano anche loro nella nozione di vita privata. A stabilirlo è la Corte europea per i diritti dell’uomo di Strasburgo che ha condannato la Repubblica di San Marino per la violazione del diritto alla vita privata nella vicenda del sequestro di documentazione bancaria ai cittadini italiani che avevano aperto posizioni fiduciarie con la società San Marino Investimenti.

Tutto era partito quando la più importante holding finanziaria del Titano, la Smi, era finita al centro delle indagini per riciclaggio della Procura di Roma riguardanti un’organizzazione accusata di ripulire denaro sporco, che transitava attraverso paradisi fiscali off shore e approdava nella Repubblica di San Marino.

L’inchiesta, avviata nel 2007 e coordinata dal Pm Perla Lori, aveva portato al rinvio a giudizio, tra gli altri, del conte romano Enrico Maria Pasquini, all’epoca ambasciatore di San Marino.

Nel corso dell’indagine era giunta sul Titano una complessa richiesta di rogatoria che si è poi trasformata in 1.452 notifiche di sequestro di documentazione bancaria.

Molti cittadini italiani, destinatari delle richieste, hanno impugnato i provvedimenti del giudice sammarinese che dava il via libera all’esecuzione delle perquisizioni e dei sequestri oggetto di rogatoria.

Sul Titano erano stati rigettati i ricorsi perché si era affermato che tali soggetti non fossero legittimati a ricorrere in quanto non personalmente coinvolti nel procedimento penale italiano.

Ma alcune delle persone coinvolte nella vicenda, hanno quindi tentato la strada di Strasburgo, presentando ricorso contro il Titano. Assistite da Andrea Saccucci, professore di diritto internazionale nella Seconda Università di Napoli, avrebbero – a quanto riferisce Radio- cor – vinto il ricorso infatti, la Corte europea, sempre secondo Radiocor, ha condannato la Repubblica più antica del mondo per la violazione del diritto al rispetto della vita privata.

La Serenissima