In spregio alla normativa sammarinese, la quale prevede che magistrati italiani possano assistere ad un interrogatorio di un prevenuto, il sostituto procuratore di Catanzaro ed il suo collega hanno, nel corso dell’interrogatorio di Vendemini da parte della Vannucci, preso la parola e posto alcune domande all’ex Direttore del Credito sammarinese.
E’ quanto emerge dall’articolo del Corriere Romagna di ieri 11.07.2011, ove vi è scritto che l’avvocato di Vendemini, Pierluigi Bacciocchi, ha dichiarato che i magistrati italiani ”hanno rivolto alcune domande a Vendemini”.
Se ciò fosse davvero successo, e non metto in dubbio quanto dichiarato dall’Avv.Bacciocchi e scritto dai colleghi del Corriere Romagna, sarebbe un atto veramente gravissimo, al limite – ma forse ancora più in la – della lesione della Sovranità nazionale.
Ma chi può indagare su questo reato?
Come grave è l’aver emanato una legge – colpa della politica – che possa permettere ad un qualsiasi magistrato italiano di venire a comandare nella Repubblica di San Marino.
Un conto è collaborare, un conto è venire a comandare in casa d’altri.
A molti sicuramente questa cosa è passata inosservata, ma è sicuramente una cosa gravissima. Dopo una Banca Centrale, zeppa di italiani ben pagati, ci mancava anche che la magistratura italiana si trasferisse nella Repubblica di San Marino.
Giovagnoli ha detto bene: ” E’ già protettorato”. Ma non so a quanti sammarinesi stia bene una cosa del genere!
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