I maranza bestemmiatori in una chiesa di Legnago (Verona) … di Gianni Toffali

Legnago (Verona) alcuni “maranza”, vale a dire giovani di strada caratterizzati da atteggiamenti smargiassi e sguaiati e con la tendenza ad attaccar briga, sono entrati nel Duomo (alcuni persino in bicicletta) per bestemmiare Dio durante una Santa Messa.

Intervistato da un media locale, il parroco che stava celebrando la funzione, ha precisato che si tratta del secondo caso a cui ha personalmente assistito. Ora, i fedeli di Legnago, si attendono che il vescovo faccia sentire la sua autorevole voce. Considerando che a livello nazione, non si hanno notizie di prelati ammonitori di bocche sacrileghe, la speranza resterà lettera morta.

ll linguaggio giovanile (e non solo) è la fedele cartina di tornasole dello stato di civiltà sociale e morale.

È sotto gli occhi di chiunque che non esiste alcun ambiente o ceto, immune da questa immonda ed incivile piaga sociale. La bestemmia, ancor prima di mancare di rispetto ai sentimenti e ai valori religiosi, offende il comune sentire delle più elementari regole di educazione e convivenza. Risalendo alle cause e alle motivazioni di questo incivile vezzo nazional-popolare, si scopre che il bestemmiatore non offende Dio e la Madonna per radicata abitudine o disinvolto intercalare (come cercano invece di giustificare e tollerare taluni preti inclusivi e talvolta persino genitori dalle ampie vedute), ma semplicemente perché: in primis, odia le divinità cristiane (mai si è sentito di bestemmiatori insultare Allah, Budda, Pachamama o Madre Terra); in secondo luogo perché il postino dell’inferno è persona priva di argomentazioni e di valori umani e spirituali.

Se i ventriloqui di Satana avessero la minima cognizione della calda “sorpresa” che sarà loro riservata, oltre che smettere di oltraggiare chi li ha creati, sgomiterebbero con le vecchiette sgrana rosari per aggiudicarsi il banco in prima fila davanti al tabernacolo.

Gianni Toffali

Gianni Toffali