I medici in pensione richiamati in corsia: “Non si trovano i giovani”

L’emergenza negli ospedali. “Il Veneto dà il via alle assunzioni, ma il sindacato replica: “Duro tornare a fare le notti a 65 anni”

Il colpo finale lo ha dato il bando per assumere medici per i pronto soccorso. Ottanta i posti disponibili, appena dieci i candidati. Dopo aver visto l’insuccesso di quella selezione il governatore veneto Luca Zaia ha deciso di scrivere una delibera a suo modo rivoluzionaria. Si tratta infatti del primo atto regionale nel quale si prevede la possibilità di assumere a tempo determinato camici bianchi in pensione. Le difficoltà a reperire dottori per i reparti pubblici sono ben note da tempo. Un po’ in tutta Italia si fatica a mantenere organici sufficienti e così ci si è organizzati in vario modo. Ad esempio utilizzando medici in affitto con contratti da 5-10 giorni messi a disposizione da agenzie e cooperative, oppure professionisti a gettone che lavorano giusto per un turno di notte ogni tanto. Tra questi ci sono anche pensionati, ai quali pochi giorni fa ha pensato anche la Regione Molise che ha permesso alla Asl di sondare il terreno su chi è uscito dal servizio per raggiunti limiti di età. Pure i privati spesso non trovano da assumere e ci sono professionisti molto anziani, come l’anestesista Giampiero Giron di Villa Salus a Mestre, 85 anni, che vanno ancora in sala operatoria.

Un atto di cornice, come quello di Zaila, che può essere applicato da tutte le aziende sanitarie non lo aveva mai scritto nessuno. Si sta parlando di una grande regione, tra quelle dove la sanità funziona meglio e che spesso hanno anticipato le altre in fatto di servizi e prestazioni di cura. Così a rendere la strada intrapresa anche più preoccupante per i sindacati c’è l’idea che altri si potrebbero accodare anche sull’apertura ai pensionati. La Repubblica