“I negozianti dei saldi fasulli? Giusto non fare i loro nomi”

«In fase di contestazione delle infrazioni non è opportuno divulgare i nomi dei commercianti sanzionati». Lo dice l’assessore al commercio Massimo Cameliani intervenendo in consiglio comunale, rispondendo a un quesito di Michele Casadio (Pd) sui tre esercizi commerciali multati dalla Guardia di finanza per aver gonfiato i prezzi iniziali in occasione dei saldi: in un caso, un paio di scarpe a dicembre veniva venduto a 55 euro, mentre con i saldi di gennaio tale prezzo è stato raddoppiato, per poi applicare uno sconto del 50% e tornare alla cifra di partenza.

Nel corso dell’operazione sono stati controllati 15 negozi, quindi con un’incidenza del 20% di irregolarità, che – secondo Casadio – «ha creato insicurezza nei consumatori». Dal mondo del commercio sono arrivati malumori per la mancata divulgazione, da parte della Finanza, dei nomi delle attività sanzionate: il buio sui nomi dei presunti responsabili rischia infatti di gettare il sospetto sull’intera categoria.

«Vorremmo solo che, quando accade, non ci andassero di mezzo attività del tutto estranee – aveva detto Samuel Salmaso, titolare dei negozi Vianello in via Cavour –. Capiamo che ci sono esigenze di tutela, ma vorremmo che in occasioni come queste i nomi di chi ha sbagliato saltassero fuori». Ma per l’assessore Cameliani «i tre commercianti hanno 60 giorni di tempo per difendersi, anche in sede giurisdizionale: non è opportuno, in questa fase, divulgare i nomi. È vero, però, che gli esercenti che mettono in atto questi comportamenti violano l’immagine dei commercianti onesti, che applicano gli sconti correttamente».

Cameliani ha inoltre ricordato che anche la Polizia municipale svolge un’attività di controllo in ambito commerciale, «su propria iniziativa o in seguito a esposti». «Nel mese di gennaio – ha detto l’assessore – la Municipale ha controllato oltre cento esercizi, e comminato sanzioni per un totale di circa 25 mila euro». In particolare, «a due attività è stata contestata l’occupazione abusiva di suolo pubblico. In un caso è stata sanzionata l’installazione di cartelli pubblicitari non autorizzati. Un’associazione sportiva ha ricevuto una multa di mille euro per aver somministrato alimenti e bevande senza la Segnalazione certificata di inizio attività». Sul fronte dell’abusivismo commerciale ci sono stati «due sequestri amministrativi di merce». Il Resto del Carlino