“I nostri sono i salvataggi veri”. Piantedosi tira dritto sulle Ong dei migranti

Il governo di Giorgia Meloni ha deciso di perseguire una determinata direzione sui migranti e non è intenzionato a fare marcia indietro. In questo senso Matteo Piantedosi è stato piuttosto chiaro durante l’intervista rilasciata a Zona Bianca, programma di approfondimento politico di Rete4 condotto da Giuseppe Brindisi. “Il numero delle persone portate dalle Ong si è ridotto e senza che questo sia andato a detrimento dei salvataggi delle persone. E questa è la strada da seguire“, ha detto il ministro dell’Interno, sottolineando la volontà dell’esecutivo di non lasciarsi condizionare dalle polemiche.

Dalle Ong e dalla sinistra si assiste quotidianamente a un martellamento costante, attacchi che non hanno basi giuridiche e il cui obiettivo è esclusivamente quello di convincere l’opinione pubblica che il governo stia sbagliando. Il decreto di Matteo Piantedosi è stato scritto nel pieno rispetto del perimetro delle leggi internazionali che regolamentano il soccorso il mare e mantiene invariati gli obblighi di assistenza dell’Italia. L’unica differenza è nel nuovo codice di condotta delle Ong, che mal sopportano l’idea di dover sottostare alla normativa italiana.

Per tanti anni, infatti, le Ong sono state abituate a dettare legge nel nostro Paese grazie a una forza dirigente di sinistra asservita al buonismo più populista. Come ha sottolineato anche il ministro Matteo Piantedosi, infatti, è arrivato il momento di imporre il rispetto della legge e di chiamare tutto con il suo nome, senza forzare la mano con terminologie non adeguate utilizzate solamente per convincere l’opinione pubblica. E davanti alle proteste delle Ong, che si lamentano per l’assegnazione di porti distanti quando i migranti a bordo delle motovedette e delle navi militari italiane sbarcano in Sicilia, Matteo Piantedosi non ha dubbi nel dare la sua risposta.

I nostri salvataggi in mare sono quelli veri. Sono quelli che sono nella filosofia originaria del diritto internazionale del mare e che prevedono che una persona, un naufrago, assuma questa condizione in un momento specifico e ci sia qualcuno pronto a salvarlo nell’occasione. Non certo si deve pensare a casi in cui le persone partono già sapendo di doversi mettere nelle condizioni di naufragio“, ha detto il ministro dell’Interno.

Matteo Piantedosi ha annunciato le prossime visite in Turchia e in Tunisia e quanto prima anche in Libia. L’obiettivo è “intensificare la cooperazione di polizia e il sostegno a questi Paesi con l’offerta di flussi regolari d’ingresso che possano portare quanto prima a risultati tangibili e significativi per questo problema“.


Fonte originale: Leggi ora la fonte