I russi non atterrano più a Rimini. Presenze a -16,4%. No ai voli della Livingston: -1.200 arrivi a settimana

DALLA RUSSIA con amore, ma con sempre meno soldi da spendere, e sempre più posti vuoti negli aerei. Nonostante la ‘campagna di Mosca’ di Apt e Regione a marzo, le iniziative promozionali, una Riviera che ormai parla il cirillico sulle vetrine di ogni bar, negozio, ristorante, ecco che Rimini deve fare i conti dopo anni col calo dei turisti russi. Anzi, è quasi un crollo. Nei primi 5 mesi del 2014 le presenze sono calate del 16,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, gli arrivi addirittura del 18,5%. Da gennaio a maggio hanno pernottato nel Riminese solo 51.349 turisti russi, per un totale di 172.893 presenze. Numeri preoccupanti, che potrebbero peggiorare adesso che l’Enac ha deciso di sospendere (dal 14 luglio) i quattro voli settimanali dalla Russia per Rimini operati dalla compagnia Livingston, alle prese con guai finanziari. Quei collegamenti valgono più di 1.200 passeggeri a settimana per il ‘Fellini’, e non sarà così facile per i tour operator, in piena stagione, riproteggere i voli affidandoli ad altre compagnie. 

PER RIMINI è l’ennesima mazzata, dopo il crac di Aeradria, la società di gestione dell’aeroporto fallita con un debito di oltre 50 milioni, e l’affidamento dello scalo a un curatore fallimentare. «I problemi dell’aeroporto hanno inciso sul calo dei russi – ammette il sindaco di Rimini Andrea Gnassi – così come le tensioni internazionali tra la Russia e l’Ucraina e la svalutazione del rublo». Già, la quotazione del rublo si è un po’ rialzata rispetto ai primi mesi della crisi in Ucraina. Ora un euro vale 45,8 rubli, ma il cambio resta sfavorevole per Mosca. E le sanzioni comminate contro la Russia, e quelle nuove in arrivo contro il governo Putin, potrebbero rendere la situazione ancora più complicata. «Ma io sono convinto – sottolinea il console onorario della Russia per Romagna e Marche, Armando Ginesi – che le sanzioni finora non abbiano avuto un impatto così importante. Anche il problema del rublo si è ridimensionato». Per Ginesi le vere cause di questo calo «sono da cercare nella situazione dell’aeroporto. Alcuni vettori russi stanno cercando altri scali italiani con cui operare, e lavorando direttamente con i tour operator Rimini potrebbe finire per perdere non solo i voli, ma i turisti stessi. Purtroppo credo che gli arrivi dei russi a Rimini siano destinati a ridursi ancora. Avevo messo in guardia l’amministrazione nel 2013, chiedendo un incontro, suggerendo eventi e pacchetti sempre più calibrati per i russi, che non si accontentando della spiaggia. Purtroppo il Comune di Rimini ha tergiversato, questi sono i risultati». Il Resto del Carlino