I vescovi e la guerra e la logica. Contro logica. … di Sergio Pizzolante

Marco Tarquinio è il direttore di Avvenire.
Il giornale dei vescovi italiani.
Un bel giornale. E lui è un direttore bravo.
Spesso coraggioso.
Non è un giornale che rincorre le scie.
Ne quelle umane , ne quelle chimiche.
Sulla guerra mi ha sorpreso.
È in tutte le trasmissioni a fare il verso ai pacifismi fuori logica.
È utilizzato dalle parti più estreme e di parte, come paragone, esempio, lui, esponente di un mondo di sopra, di chi, insomma, dovrebbe stare sopra, sopra le parti, nel peggiore dei casi.
Nel peggiore dei casi, perché io capisco il Papa.
Da non credente capisco il Papa dei credenti.
La sua voce deve essere voce morale alta.
Altissima.
Il Papa deve dire che la guerra è il male assoluto.
Va bene.
Lui sta lì in alto per ricordarcelo sempre.
Va bene.
Non mi aspetto che militi con noi umani.
Ma ai suoi militanti qualcosa deve dire.
Me lo aspetto.
I vescovi non sono ancora papi.
Stanno fra noi.
E a loro non dovrebbe essere concesso di stare, non in alto, ma fuori, fuori logica.
Non dovrebbe essere concesso di cadere, sempre, dall’alto, verso il basso, di una parte.
Quella del pacifismo tanto gradito a Putin.
Quello dell’autoflagellazione occidentale.
Così facendo, come ha scritto, in modo eccellente, Luciano Capone, su il Foglio, il portavoce dei vescovi, Tarquinio, non muove contro la guerra.
Ma contro la logica.
Contro la verità.
Leggete Capone.
Per capire che è falso.
È falso e illogico quello che dice su guerra, sanzioni, fame nel mondo, gas.
Sergio Pizzolante