PRIMA di Icardi il vero incubo della Juventus si chiamava Julio Cruz. Una sentenza, un giocatore che tra Feyenoord e Inter ha punito i bianconeri nove volte. L’attuale capitano nerazzurro non è ancora arrivato a tale cifra, ma è sulla buona strada ed è già riuscito a segnare ai bianconeri con due maglie diverse, avendo cominciato ai tempi della Sampdoria. «E’ una casualità, non so perché ma è vero che quando arriva la Juventus mi succede. L’anno scorso pure di petto», ha dichiarato Icardi in un’intervista rilasciata ai microfoni di Sport Mediaset. Ripetersi domenica avrebbe un valore molto particolare. Nessun’altra sfida tra le due storiche rivali, da quando Icardi è sbarcato a Milano, è mai stata importante come quella di domenica. Troppo distante l’Inter dai campioni in carica, anche quando la sfida è finita in parità, per favorire i nerazzurri a livello di classifica. Il discorso è oggi differente. Il campionato è agli albori, non ci si gioca una fetta di tricolore, ma distanziare ulteriormente la Juventus avrebbe un sapore dolce e vorrebbe dire lanciare un segnale importante alla concorrenza, «Vecchia Signora» in primis. Al contrario, perdere in casa potrebbe spezzare il clima di entusiasmo cresciuto in queste prime settimane del torneo. «Non so – dice ancora Icardi – se il prossimo sarà un esame di maturità, ma sicuramente sarà una partita che dobbiamo giocare bene, per confermare il lavoro che facciamo ogni giorno. Io mai alla Juve? Non si può mai dire mai, però penso che giocare qui e poi in bianconero sia una cosa un po’ brutta». Parole che faranno felici i tifosi, che vedono nell’argentino uno dei simboli della squadra di quest’anno.
Non si sa ancora con certezza chi giocherà al suo fianco, perché se Perisic è quasi sicuro del posto non altrettanto si può dire di Jovetic. Il montenegrino è recuperato, ma è anche fermo da tre settimane. Le ultime notizie dicono che sarà presente dal 1’, con un cambio programmato a gara in corso per non tenerlo in campo più di quanto possa attualmente permettersi. I dubbi di formazione riguardano non solo l’attacco, ma anche centrocampo e difesa. Tornato a disposizione Miranda, che ha smaltito il turno di squalifica, in mediana potrebbe trasferirsi Medel al posto di uno tra Guarin e Kondogbia. Juan Jesus e Telles si giocano invece il ruolo di esterno basso a sinistra (il secondo è favorito). Tornerà sugli spalti, che saranno completamente gremiti con un incasso record, il presidente Erick Thohir. E’ atteso domani a Milano, assisterà dal vivo al «derby d’Italia» e lunedì presiederà l’assemblea dei soci, nella quale verranno svelati i dati sul bilancio della società.
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