Igea Marina. Quattro anni per tentato omicidio… politico.

rio-grande_img820x413NON ERA stata una rissa nata da una spinta in discoteca, quella che si era consumata l’8 marzo del 2014 fuori dal Rio Grande che aveva visto due giovani accoltellati. Matrice politica, avevano concluso gli investigatori, tra i giovani del Movimento antagonista e coetanei di estrema destra. Alla sbarra con l’accusa di tentato omicidio era finito Nicolas Fantini, 23 anni, di Verucchio, difeso dall’avvocato Flavio Moscat. Parte civile, un 25enne riminese, rappresentato da Piero Venturi. Per Fantini, ex di Forza Nuova, il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a sei anni di carcere, ma ieri il giudice, in rito abbreviato, ha chiuso con quattro anni. Non solo, il gup ha anche trasmesso gli atti al pubblico ministero per ravvisare il reato di falsa testimonianza nei confronti dell’ex fidanzata della vittima. Il resto del gruppo che ha preso parte al tafferuglio è invece indagato per rissa.
UNA VERA sfida fra ‘destra’ e ‘sinistra’ quella che si era consumata quella notte fuori dal locale. Cominciata con una scaramuccia all’interno, subito sedata dagli agenti della sicurezza che avevano cacciato fuori gli antagonisti. Quando Fantini e i compagni erano usciti avevano trovato però gli altri ad aspettarli. Una quindicina di persone che si erano buttati addosso al gruppetto di estrema destra, menando pugni, calci e bottigliate. Ne era nato un pandemonio pazzesco, quelli del locale avevano subito allertato le forze dell’ordine, ma quando erano arrivati i carabinieri il peggio si era ormai consumato. Il ragazzo ha sempre sostenuto che qualcuno gli aveva passato un coltello e che aveva colpito a casaccio solo per difendersi da quell’attacco. Ma un giovane riminese era stato colpito con due fendenti all’addome, e quando l’ambulanza era arrivata il medico si era subito reso conto che era quasi in fin di vita.
FANTINI era stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio, mentre i carabinieri avevano passato al setaccio gli appartamenti e le auto degli ex di Forza nuova, mettendo insieme un piccolo arsenale, fatto di coltelli, sbarre di ferro, scimitarre e tirapugni. Ieri, infine, il processo che si è concluso con una condanna a quattro anni.

Resto del Carlino