Previste anche le proiezioni di un documentario del regista riminese Marco Bertozzi, oltre a mostre fotografiche, sulle idee per la ristrutturazione dell’edificio. Tutto questo proprio nei giorni in cui l’amministrazione riminese dà una nuova spinta al progetto di riqualifica del lungomare, con il grattacielo firmato Foster.
Il 3 ottobre 1960, dopo due anni dalle prime fondazioni, veniva finita la copertura del grattacielo di Rimini: un evento salutato con una festa dagli operai. Ora, a cinquant’anni di distanza, Rimini si prepara a festeggiarlo praticamente per la prima volta. Un rapporto non sempre facile quello tra la città e questo quartiere in verticale, che dopo anni di alterne vicende, segnate anche da fasi di degrado, sta tornando a nuova vita. Grazie soprattutto a inquilini recenti: una generazione di giovani, in diversi casi artisti, spinti dal desiderio di comunicare quale sia il piacere di abitare tra le nuvole. “La definirei un’esperienza estetica”, spiega il regista riminese Marco Bertozzi, che abita in un appartamento al 21esimo piano. “Si vive immersi nella luce. E poi sono appartamenti spaziosi: dobbiamo ricordare che i primi acquirenti furono esponenti della borghesia bolognese e milanese”.
Oggi circa il 30% degli abitanti del grattacielo è straniero. Anche loro saranno tra i musicisti e cantanti dei concerti organizzati per il compleanno. Un bell’esempio di integrazione. “Non poteva che essere così” chiarisce Claudio Cardelli, l’organizzatore dei concerti per Grattacielo 50. “Qui abita gente che viene da tutto il mondo. Degli “skyscrapers”, ch si esibiranno domenica 3, fanno parte anche otto cinesi, quattro senegalesi, tre marocchini, un’ucraina, due del Bangladesh”.
Una festa che ha anche un altro scopo tra le righe: cominciare a parlare di riqualifica, come spiega l’architetto Teresa Chiauzzi. “Ci sarà una mostra, con fotografie, immagini e anche progetti degli studenti delle facoltà di Architettura di Cesena e Camerino. Tra queste anche ipotesi e suggestioni per possibili restauri e valorizzazioni”.
Per un grattacielo che è ormai diventato un pezzo della storia di Rimini, c’è n’è un altro che si propone di rivoluzionare la cartolina del lungomare: in linea d’aria a pochi metri da qui, dove oggi c’è il giardino di piazzale Kennedy.
La Giunta riminese, approvando ieri il project finincing per realizzare il nuovo lungomare, ha aperto una fase nuova. Se la prima pietra è là da venire, questo nuovo grattacielo, firmato dall’architetto Foster, ancora sulla carta, ha già fatto discutere.
(NewsRimini.it)