Una volta quando uno si dimostrava particolarmente scarso nelle attività nelle quali era impegnato, si diceva: datti all’ippica.
Che era un po’, cambia mestiere, un po’, fai cose alla tua portata, un po’, anche, sei un somaro.
Ecco, su Bari, mi è venuto questo pensiero qui.
Premesso: ammetto che prevale il leccese che è in me. Lo ammetto.
Per onestà intellettuale e calcistica.
A Bari si potrebbe dire agli Emiliano, ai Boccia, alla Schlein, datevi al calcio. Quello barese.
Di serie B.
Cioè questi fanno politica. Addirittura Emiliano voleva diventare segretario nazionale del Pd.
I baresi hanno sempre avuto una grande opinione di se.
Ma il più grande barese della storia, Aldo Moro, in realtà era leccese. Di Maglie.
Il principale alleato di Emiliano, tal Francesco Boccia, fedele di un altro grande stratega, Letta nipote, e marito della signora( della quale sono stato vice, macchia indelebile nel mio curriculum…)che diventò ministro non si sa perché, anzi si sa perché, Boccia, dicevamo, e’ stato ed è lo stratega di Elly. Ella.
Ella che diventa segretaria nazionale del Pd e fa la lotta dura senza paura ai “cacicchi” locali: De Luca.
Dimenticandosi Emiliano, il cacicco amico del marito della signora.
Qual è il maggior contributo strategico del cacicco barese e del marito di, ad Ella?
Non ridete: l’alleanza strategica con i 5 stelle di Conte, avvocato di Foggia.
Ecco, arrivo al dunque.
Reimpastiamo tutto.
Quindi, Boccia, stratega di Ella, d’accordo con Emiliano, che grazie a Boccia non è più cacicco per Ella, porta a Bari la rappresentazione massima del “campo largo” del Pd. Che essendo nella patria dei grandi strateghi del Pd non può che essere celebrato con le…primarie.
Le primarie del campo largo. Una apoteosi.
Boccia sboccia definitivamente.
Alleanza con Conte, primarie, tutto insieme, Ella, il già detto Conte, Boccia, De Caro, Vendola.
Minchia!
Bari non è più una piccola Parigi come disse Lino Banfi, ma una nuova Roma.
E invece che succede, i baresi si fanno fregare dai foggiani.
Il tanto desiderato Conte interrompe il coito barese e li manda ad occuparsi dei processi per voto di scambio o mafia. Li relega lì.
Smonta loro tutto.
Primarie, campo largo, leadership barese a Roma, Comune di Bari, Regione Puglia. Tutto.
E non basta candidare a sindaco di Bari un barese che si chiama Leccese. Ironia della sorte. Non basta.
Restano i processi. E i cocci.
Scacco matto da un foggiano.
Peggio non poteva andare, perché da un leccese se lo aspettano, da un foggiano no.
Ecco, quindi, si diano al calcio. 

Di serie B. Quello barese.
E proporrei anche, per carità pugliese, un saldo e stralcio politico calcistico per sanare tutto e ricominciare daccapo: facciamo retrocedere il
Bari in Serie C.
Ed Ella fra i dilettanti.
E condoniamo tutto.
Sergio Pizzolante