Il campo largo c’è per il Sì al Referendum. E ci sarà un congresso nelle urne … di Sergio Pizzolante

Qualche giorno fa alla Camera qualche deputato del Pd spiegava a colleghi del Centro Destra gli errori da non fare. Per evitare di far vincere il No.
Credo sia un sentimento diffuso nel Pd.
Costretti nell’imbuto della Schlein e del suo cerchio senza magia a dirsi per il No.
O a non dire niente.
Poi ci sono i cosiddetti riformisti del Pd che si dicono per il No. Deludenti.
Ma sono sicuro che faranno tesoro di un antico consiglio democristiano.
Ricordate? Nelle urne Dio vi vede Stalin no.
Non è cosa molto gratificante, ma, certamente restringe il campo largo.
E, attenzione, una sonora sconfitta della linea ufficiale del partito farà male, malissimo alla Schlein e ai suoi. E’ un passaggio decisivo per cambiare chi farà le liste da lì ad un anno scarso alle elezioni politiche.
Attenzione.
C’è un congresso nelle urne.
Poi ci sono quelli di sinistra che hanno un po’ più di coraggio e pur non schierandosi apertamente per il Sì dicono che la separazione delle carriere non è un delitto: Picierno.
Il campo si restringe ancora.
Poi c’è il Pd che si schiera per il Sì: Bettini, De Luca.
Congresso.
Poi c’è il Pd che fa qualche passo del gambero.
Cioè, per il No, ma ultimamente più tiepido.
Qualcuno ha spiegato loro che se seguono con entusiasmo i Floris che ospitano i Gratteri che citano a vanvera i Falcone e i Borsellino si possono fare molto male.
Tiepidi tiepidi.
Poi c’è il Pd che nella scia dei Travaglio un po’ di fatica la fa.
Poi ci sono quelli che sono del Pd ma si dichiarano per Sì esplicitamente: Paolo Mieli, Enrico Morando.
Poi ci sono ex Pd ed ex comunisti illustri per il Sì: Claudio Petruccioli, Claudio Velardi, Chicco Testa.
Poi ci sono esponenti di centro sinistra di stampo socialista che costituiscono i comitati per il Sì dedicati a Giuliano Vassalli, da considerarsi padre della riforma fatta dal centro destra per attuare la riforma del Centro Sinistra dell’89:
Claudio Signorile, Salvo Ando’, Fabrizio Cicchitto.
Poi ci sono i comitati per il Sì di stampo liberale della Fondazione Einaudi. Sono in campagna elettorale per il Sì, non sono tifosi della Meloni, hanno addirittura schierato Di Pietro, che fu eletto dal PDS di D’Alema e fatto Ministro da Prodi.
Un Campo Largo c’è.
Diciamo.
Ma è per il Sì.
Sergio Pizzolante