‘Il capolinea’, il nuovo romanzo di Valter Esposito

VALTER ESPOSITO, ‘IL CAPOLINEA’ (CLEUP EDIZIONI, PP. 122, EURO 15)

Un giornalista e scrittore in pensione alle prese con un blocco creativo, che è arrivato il momento di superare e con una donna misteriosa. Le avventure di Giorgio Angeli raccontate nel romanzo ‘Il capolinea’ (Cleup) segnano il ritorno alla narrativa di Valter Esposito che negli ultimi anni si è dedicato alla poesia.
    Veneziano, già autore di una trilogia noir e di libri di sport tra i quali ‘Francesco De Piccoli. Storia di una medaglia d’oro’, Esposito, questa volta non scrive un vero e proprio giallo, ma ci conduce, con un impianto originale, alla soluzione di due casi: uno rimasto in sospeso e l’altro enigmatico. Nella storia fa confluire, come scrive nella prefazione il giornalista Edoardo Pittalis, “ogni sua passione: la scrittura, la poesia, il cinema, la cucina”. Grande protagonista è anche e soprattutto Venezia con i suoi campi, ponti, calli, palazzi e gallerie d’arte e con le sue specialità culinarie descritte nei dettagli come i risi e bisi (riso e piselli) secondo la ricetta di Arrigo Cipriani e i tramezzini. O come la statua di Nicolò Tommaseo, in campo Santo Stefano, “ribattezzata dagli studenti locali ‘el cagalibri’, per la pila di volumi posti proprio dietro il suo sedere” o i riferimenti ai dipinti di Lorenzo Lotto, in particolare il ‘Ritratto del giovane gentiluomo’.
    Ma non manca un viaggetto a Bari e un altro a Roma.
    Angeli, che sta con Sandra, ma è indeciso sul matrimonio, riprende in mano il libro che aveva cominciato 10 anni prima, finito in un cassetto per la morte della madre che ora gli appare in sogno e lo invita a proseguire. I fili del suo romanzo incompiuto, ispirato a una vicenda realmente accaduta, tra vendette, una ragazzina morta tra le onde, un venditore di rose che era stato in diverse cliniche psichiatriche, si ricompongono quando il giornalista detective riesce a incontrare a Roma il questore in pensione che allora aveva seguito i fatti. Ma a tormentare il presente di Angeli è la donna misteriosa, incontrata per caso in campo Santo Stefano con il suo cane nero con una macchia bianca sul muso, che abita nel palazzo di fronte al suo e gira nuda per casa riservando una sorpresa tra le cosce tanto che Angeli si chiede se sia un’ermafrodita o un transessuale. Indagare su di lei diventa inevitabile, fino alla sorpresa finale.
    Altra grande protagonista è la poesia che si inserisce nel racconto e ci riporta alla grande passione di Esposito – per diversi anni collaboratore de ‘La Gazzetta dello sport’ e dal 1985 del quotidiano ‘La Nuova di Venezia e Mestre’- che come il protagonista della storia ha lasciato questo romanzo in un cassetto per diversi anni, dopo la morte della madre, ma assicura “non è autobiografico” anche se come sempre in tutte le storie c’è qualcosa di chi le scrive. 
   


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