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“Riusciamo a gestirlo tranquillamente e a garantirgli tutto quello di cui ha bisogno”.
E’ quanto fanno sapere da Opera, il carcere milanese dove l’altro ieri è stato trasferito Alfredo Cospito, l’anarchico che da 105 giorni sta facendo lo sciopero della fame per protestare contro il 41 bis a cui è sottoposto e, più in generale, contro la disposizione che in Italia ha introdotto il carcere duro. Da quanto si è saputo anche stamane Cospito è stato visitato dal medico del Servizio di assistenza integrata, struttura dell’istituto penitenziario alle porte di Milano in cui si trova e dove, come prevede il 41 bis, è monitorato 24 ore su 24.
Parametri definiti normali.
Da quel che risulta le sue condizioni fisiche, sebbene abbia anche cominciato a rifiutare gli integratori (prosegue invece una terapia farmacologica), non richiedono alcun trasferimento in un ospedale esterno – in questo caso nel reparto di medicina penitenziaria del San Paolo – in quanto i suoi parametri sono ancora nella norma. Il 55enne, come tutti coloro che in carcere fanno lo sciopero della fame, verrà sottoposto a visite quotidiane. Al momento, oltre allo zucchero chiesto al suo ingresso, non avrebbe fatto altre richieste.
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