Elly Schlein
Ieri Elly Schlein ci ha detto cosa è: niente.
Dalla Gruber, con Giannini, i quali erano soddisfatti. Il loro mondo è rappresentato.
Si sono però raccomandati: fai fuori i capi corrente, i sottocapi locali, Franceschini e gli altri. Tutti.
Cioè coloro che la candidano.
Lei lo ha promesso, si è impegnata, con un sorriso.
Lo stesso sorriso di quando, alla domanda sul comunismo, ha risposto che lei è nata dopo.
La stessa risposta, di qualche anno fa, di Meloni sul fascismo.
Lei si candida contro Bonaccini, perché lei non vuole essere cooptata.
Quindi si candida contro chi l’ha cooptata vice presidente dell’Emilia Romagna.
Ci ha detto che ama una donna, che non è madre, ma che però, è donna lo stesso.
Gli operai nelle fabbriche esultano.
È arrivata la sinistra. Finalmente.
Nardella.
L’altro giorno ha fatto la sua convention per candidarsi. Anche lui. La sala era vuota.
A Firenze per il sindaco di Firenze.
Convocata per dirci cosa è: niente.
Una volta, mi ricordo, si alza uno in Aula alla Camera, inizia un discorso di addio, cosa che fanno solo i leader dopo decenni di onorato servizio. Lui ci diceva che era dispiaciuto per noi, per non poter stare più fra noi.
Chi è? Chiesi a Buttiglione, mio compagno di banco. Rocco, che sa tutto, era dispiaciuto, perché per la prima volta non sapeva darmi una risposta.
Si chiama Nardella, Renzi lo candida sindaco a Firenze, disse un toscano della fila di sotto.
Non lo conoscevo. Lui poi divento’ sindaco e poi, da lì ha poco, farà finta di non conoscere Renzi.
Adesso farà il ticket con Bonaccini.
Ricci.
Lui è di Pesaro.
È diventato il boss del Pd delle Marche.
Dopodiché, il Pd ha perso le Marche.
Dopo essere stato eletto sindaco lui è cresciuto molto, il Pd delle Marche è nella direzione opposta.
Ha responsabilità nazionali, è su tutti i giornali, in tutte le trasmissioni, per trasmetterci il suo pensiero: niente.
C’era un Presidente della Regione di Pesaro, Pd, sindaco prima di lui.
Non lo volle ricandidare perché se avesse perso, lui( Ricci) avrebbe fatto una brutta figura con Roma.
Quindi ha scelto un candidato suo.
Che ha perso.
E quindi, fatto la bella figura, si candida( forse, sta girando l’Italia per farselo chiedere) come candidato dei romani. Bettini e company.
Bonaccini.
Si è candidato, vincerà. Non ho alcun dubbio.
Per far tornare a vincere il Pd?
Ho molti dubbi.
È l’unico, nel Pd, che parla di lavoro e imprese.
È l’unico che si candida per vincere.
Gli altri si candidano per definire il perimetro delle nuove correnti, in nome della fine delle correnti.
Mi sembra il Psi delle correnti prima di Craxi. Anni 70.
Ma Bonaccini non è Craxi.
Non ha un discorso nuovo.
Racconta meglio il vecchio.
Buon amministratore, senza dubbio.
Emiliano concreto. Cosa buona.
Ma per risollevare il Pd e portarlo fuori dalla morsa Conte e Calenda/Renzi, ci vorrebbe un Craxi, appunto, che seppe uscire fuori dalla morsa del compromesso PCI/ Dc.
O un Blair che seppe rompere la morsa dei sindacati.
O un Mitterrand che seppe riunire popoli dispersi e disperati.
Siamo lontanissimi. Anni luce.
Sergio Pizzolante