Sul tavolo dell’Esecutivo anche la vicenda del Credito Sammarinese.
Una questione che va letta su due piani, ha spiegato Valentini: quello penale, per il quale il Tribunale sammarinese in collaborazione con la Procura italiana sta indagando e promuovendo azioni e perquisizioni tuttora in atto; quello del commissariamento, per il quale è intervenuta Banca Centrale.
In realtà – ha sottolineato Valentini – Banca Centrale aveva già espresso l’intenzione di procedere al commissariamento dell’istituto bancario, fornendo indicazioni alla direzione della stessa e i tempi limite entro i quali provvedere per evitarlo.
L’anno passato – ha ricordato il Segretario di Stato alle Finanze – proprio su alcune richieste di Banca Centrale il Credito Sammarinese aveva fatto ricorso; ricorso accolto dal Tribunale che, esautorando di fatto le azioni promosse da Banca Centrale, ha prolungato nel tempo questa situazione di precarietà e di criticità.
Valentini non conferma le voci di un possibile acquisto dell’Istituto da parte dei brasiliani: nessun atto di acquisto o pre-accordo è stato infatti consegnato a Banca Centrale.
Un’operazione che, comunque, per perfezionarsi richiederebbe una tempistica lunga, di almeno 6-9 mesi, e che non avrebbe dunque potuto salvare la Banca dal commissariamento.