Il COVID si puó vincere senza lockdown! … Prof. Paolo Gottarelli

Riceviamo e pubblichiamo

Ho avuto amici ,colleghi medici e conoscenti deceduti per COVID;lavoro in ospedale e sono a contatto coi reparti COVID e con le rianimazioni dove lavorano tanti amici.Ho inoltre amici colleghi che seguono i loro anziani pazienti nelle RSA,e cosí mi sono potuto fare un’idea abbastanza precisa su questa delicata questione nella quale anche i medici piú esperti si possono confondere per la variabilitá del virus e per la diversa risposta dei singoli individui relativamente ad etá,malattie giá presenti,abitudini e stili di vita e soprattutto per la condizione del proprio sistema immunitario.

A seconda dello stato di questi fattori si possono osservare le piú disparate risposte al virus che vanno dal contrarre il virus ed accorgersene casualmente,ad un banale mal di gola con lieve rialzo febbrile fino ad arrivare a dispnee con affanno e fame di aria che in genere si associano ad altri piú gravi sintomi che risultano prodromi i e premonitori delle forme piú gravi ,che se riconosciute tardivamente portano i malati in pronto soccorso in  ospedale poi in rianimazione.cosí,purtroppo avviene che i medici rianimatori si trovino di fronte ad un quadro clinico cosí diffuso e compromesso dall’infiammazione endovascolare associato a micro tromboembolie prevalentemente a carico dei polmoni che cosí portano molto spesso al decesso del paziente.

Da quanto detto,risulta chiaro che é determinante per la vita dei malati il capire precocemente che si sta instaurando un processo clinico che puó avere cosí gravi esiti.

Ritengo che quindi le prioritá sanitarie e politiche anziché volgersi a limitazioni e restrizioni della LIBERTÁ e delle attivitá lavorative,dovrebbero  agire a monte andando ad intercettare precocemente quei primi sintomi premonitori che possono far sì che il medico possa immediatamente iniziare ed impostare quelle semplici terapie mediche che recentemente hanno visto guarire in fretta persone che senz’altro qualche mese fa sarebbero probabilmente decedute.Mi riferisco a volti molto noti come quelli del Presidente degli USA,di Silvio Berlusconi o del sig.Briatore solo per fare alcuni esempi.

Per fare tutto ció,non servono mega ospedali con sofisticate rianimazioni ma c’é semplicemente bisogno di fare funzionare la medicina territoriale utilizzando quel grande patrimonio umano e professionale rappresentato dai colleghi medici di medicina generale coadiuvati da un laureato in scienze infermieristiche.

Il tutto puó essere fatto con costi economici bassissimi ma garantendo la massima qualitá di cura al proprio domicilio col grande vantaggio aggiuntivo di non intasare gli ospedali che devono potere adempiere al trattamento di tutte quelle patologie che sommate fra loro portano solo in Italia alla morte di 2000 persone al giorno,delle quali fortunatamente,ad oggi,solo 30 riguardano il COVID.

Ciò che descrivo é un ampliamento di un sistema giá in parte sperimentato a Piacenza della equipe del professor Cavanna con i migliori risultati mondiali pubblicati pure dalla rivista Time: ovvero 300 persone trattate a domicilio con lo 0% di decessi.

Il sistema che descriveró é di una semplicitá disarmante e si basa sul controllo remoto(computer o telefono) da parte del medico di medicina generale dei due parametri piú importanti per una precoce diagnosi di malattia:temperatura corporea e grado di ossigenazione periferica,rilevabile da qualunque persona mediante un piccolo apparecchietto poco costoso che viene posto su di un dito.È proprio il calo della ossigenazione periferica un preciso campanello d’allarme che porterá il medico a visitare il paziente,ad eseguire una ecografia domiciliare ed ad instaurare una immediata terapia antinfiammatoria ed anti trombotica.Il paziente andrá isolato e seguito da persone protette che a loro volta dovranno costantemente monitorare i due fondamentali parametri clinici sopracitati per evitare di innescare una catena di contagi.

Visto che il 60% circa delle persone piú a rischio riguarda la fascia di etá over 70 e con piú patologie,saranno proprio questi pazienti i primi ad essere dotati dal SSN del pulsiossimetro.Ogni giorno questi dati verranno inviati,via computer o telefono al medico curante che cosí potrá avere il controllo istantaneo di centinaia di persone,rimanendo nel proprio ambulatorio.

I dati numerici,ci dicono che,con questo approccio,le ospedalizzazioni crolleranno per piú del 90% permettendo cosí a medici ed ospedali di continuare ad occuparsi di quelle patologie come malattie cardio circolatorie,tumori e malattie respiratorie che da sole rappresentano in Italia un numero di circa 1500 decessi al giorno!

Le morti per COVID si ridurrebbero cosí del 90% con numeri talmente irrisori da fare immediatamente cessare ogni tipo di emergenza.

Se tutto ció non verrá attuato,ai Cittadini risulterá chiaro che ci sono forze che spingono per il protrarsi di uno stato emergenziale che non ha alcun requisito giustificativo se non quello di mantenere alto lo stato di paura con disposizioni e sanzioni  coercitive da vero e proprio Stato di Polizia.

Sono sicuro peró che le parti sane della societá e del mondo medico si adopereranno affinché questo incubo possa rapidamente scemare ridando fiducia alla cittadinanza tutta.

Paolo Gottarelli