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Il mondo del cybercrime rappresenta la terza economia mondiale, subito dopo quella di Stati Uniti e Cina: una minaccia da fronteggiare che necessita di 3,4 milioni di persone specializzate in cybersicurezza. Secondo il Rapporto Annuale sulle Minacce Informatiche di Thales, in Italia il numero di attacchi alle aziende è in aumento, un conteggio – sottolinea il nuovo direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, Bruno Frattasi – che deve anche tener conto dei tanti attacchi non denunciati per timore di perdere credibilità.
“Si stima che il mondo del cyberrime sia la terza economia mondiale, subito dopo Stati Uniti e Cina”, dice Tommaso Profeta, Managing Director della Divisione Cyber & Security Solutions di Leonardo, in occasione a Roma della cerimonia di premiazione dei vincitori di ‘Cyber X Mind4Future’, il programma di formazione sui temi della sicurezza cibernetica ideato da Leonardo e dal centro di competenze Cyber4.0. “Una dimensione rilevantissima – aggiunge Profeta – da cui si capisce la necessità di dotarsi di figure professionali capaci di fronteggiare la minaccia. Ad oggi sono 3,4 milioni le persone che mancano nel mondo per colmare questo gap”. Numeri che testimoniano la necessità di puntare in modo deciso sulla formazione di giovani esperti e in generale di aumentare la consapevolezza dei pericoli, tanto che l’85% degli attacchi vanno a buon fine a causa di errori umani. Proprio per cercare di colmare questa necessità è stata istituita da Leonardo la Cyber & Security Academy, una scuola di alta formazione sia per istruire nuovi operatori tecnici del settore che aumentare la sensibilizzazione nel personale non specializzato ma con ruoli chiave all’interno di aziende o Pubblica amministrazione. In questa direzione vanno anche le 10 borse di studio offerte ai più meritevoli dei 500 studenti che hanno partecipato Cyber X Mind4Future che si è articolato in lezioni frontali, laboratori e esercitazioni: “Il modello di formazione esperienziale adottato da Cyber X Mind4Future – afferma Leonardo Querzoni, presidente del Centro di Competenza Cyber 4.0 – rappresenta dal nostro punto di vista l’approccio più efficace per creare un collegamento tra il mondo della formazione accademica e la realtà industriale”.
Il direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, Bruno Frattasi, ha ricordato quanto la sicurezza informatica sia un problema che coinvolge tuitti i cittadini perché grande è il rischio che i dati personali possano essere diffusi oppure vengano bloccati servizi essenziali, sanità o trasporti, come dimostrano gli attacchi al sistema vaccinale del Lazio e ad alcuni operatori della mobilità pubblica, come Atm e Atac.
Inoltre, ha sottolineato Frattasi, “c’è una parte sommersa di questi attacchi che per molti motivi non conosciamo”. Si tratta a volte di attacchi “invisibili” ossia individuabili con molto ritardo, ma c’è anche riluttanza da parte delle aziende colpite “a dire di essere attaccati, si teme di perdere la reputazione e non ci si vuole mostrare deboli”. Dal Rapporto annuale sulle minacce informatiche pubblicato proprio oggi da Thales, emerge non solo che il numero di cyberattacchi in Italia sta aumentando ma anche che più della metà delle aziende (51%) non ha un piano per proteggersi. Quasi la metà dei professionisti intervistati segnala un aumento degli attacchi ransomware, quei virus che bloccano un sistema e viene chiesto un riscatto per riavere i dati.
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