
Bere fino ad annullarsi, costantemente, senza un domani. Il demone dell’alcol colpisce sempre più le donne e sempre più le giovani e le giovanissime. Un disagio, certo, ma soprattutto un comportamento, uno stile di vita da cui è complesso venirne fuori. E la pandemia ha accelerato il fenomeno, ora definito dagli esperti “preoccupante”. I dati relativi al 2020 (gli ultimi ufficiali disponibili) del ‘Libro bianco’ pubblicato a fine ottobre 2022 dal Ministero della Salute, in Italia i 56,2% delle donne di età superiore a 11 anni hanno consumato almeno una bevanda alcolica nel corso dell’anno per un totale di oltre 15.700.000 persone e nel corso degli ultimi anni il dato è aumentato, sebbene non si riscontrino variazioni significative rispetto all’anno precedente. Il 6,4% delle donne ha inoltre consumato alcol in modalità abituale eccedentaria, il 22,4% lontano dai pasti, il 3,9% in modalità binge drinking (abbuffata di alcolici o bere fino a ubriacarsi) e il 9,4% delle donne ha consumato alcol in modalità a rischio per la loro salute, pari a circa 2.600.000 persone. L’analisi degli indicatori relativa ai comportamenti a rischio mostra che nel corso degli ultimi dieci anni la prevalenza delle consumatrici di vino o alcolici fuori pasto è cresciuta costantemente. La prevalenza delle consumatrici a rischio è diminuita rispetto al 2010 ma nel corso del 2020 è aumentata del +5,3%.
Sotto alcuni aspetti, il fenomeno delle donne che bevono tra le mura di casa fino all’oblio, senza alcuno in famiglia o tra gli amici, che le aiuti, può essere definito ‘Barbonismo domestico’ o ‘Sindrome di Diogene’, una forma di esclusione e isolamento sociale che caratterizza l’esistenza di chi vive da barbone dentro la propria abitazione. Si tratta di una vera e propria patologia che riguarda sempre più le donne. Questi “nuovi poveri”, così li chiamano i volontari, sono persone assolutamente normali: sono madri ed anche padri di famiglia, oppure ragazzi che sono andati via di casa, anziani abbandonati dai propri figli, ragazze sole in attesa di un bambino. Persone che s’iincontrano tutti i giorni per strada. “C’è anche qualche extracomunitario, ma ormai sono in minoranza” come scrive sul proprio sito Web la Treccani.
La foto di copertina è di Massimo Percossi / ANSA
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