Il Pd cambia le regole per rendere regolare la candidatura di Elly Schlein.
Nulla di male.
Ma questo può cambiare il Pd?
A che cosa si apre il Pd per aprirsi ad Elly?
A niente.
È una apertura verso se stesso.
Elly è la maschera nuova.
Perfetta per nascondere la faccia vecchia.
E non mi riferisco al fatto che i ggggiovaniiii hanno scelto Franceschini come “padre nobile”.
A me piacciono i padri nobili.
Elly serve a non scegliere. A perpetuare se stessi. All’infinito. Che però questa volta può avere una fine.
Mi spiego.
Dopo oltre 30 anni dalla Bolognina, dopo l’operazione riuscita di far fuori per via giudiziaria il Psi e Craxi, dopo camuffamenti vari per dichiararsi socialisti in Europa e in tanti modi diversi in Italia, sarebbe l’ora di chiamarsi socialisti in Italia. Anche. O no?
Un po’ d’ordine concettuale, una cornice certa dentro la quale mettere un quadro nuovo. O no?
Esiste alla sinistra del Pd una sinistra massimalista e giustizialista e populista e a destra un centro liberal democratico.
Piantiamo in mezzo una forza socialista, socialdemocratica, europea. O no?
Non una forza confusa, un po’ massimalista post PCI, giustizialista ancora un po’, dalla parte delle procure sempre, ambientalista antimpresa a volte, catto comunista un pochino ancora, riformismo sbiadito solo quando si sta al governo, in chiave governista, populista e anche un po’ liberista, giovanilista e femminista a parole, con capi corrente maschi e non più giovani. Naturalmente i diritti, i generi. Certo.
Insomma, de sinistra, de progresso, Ztl ma buoni, che si emozionano “alle feste popolari”, come cantava Gaber.
Insomma: Schlein.
Non vedete la maschera di Elly?
Socialisti? Socialdemocratici, liberal socialisti? Riformisti?
No Schlein.
Conte e Calenda ringraziano.
Avrebbero Bonaccini, un socialdemocratico( a sua insaputa) emiliano tosto.
No! I gggiovaniii di Franceschini.
Con la bella faccia di Elly.
Auguri.
Sergio Pizzolante