La morte del conduttore Fabrizio Frizzi, volto noto della tv, è arrivata come un fulmine a ciel sereno perché nonostante l’ischemia dello scorso 23 ottobre lo avesse colpito duramente, egli aveva ripreso a presentare come se nulla potesse frapporsi fra lui e i suoi affezionati telespettatori.
E invece l’emorragia cerebrale era pronta a colpire di nuovo e il presagio che non avesse mollato la presa Fabrizio Frizzi lo aveva comunque avuto visto che a chi gli domandava della salute diceva di continuare a combattere perché non era finita. Lui però non si era lasciato abbattere e il lavoro lo aiutava a restare in allerta, a non abbassare la guardia. Il suono della sua voce che ci ha accompagnati in tante serate era altrettanto familiare a chi quella voce non la ascoltava provenire dal televisore di casa ma risuonare nei corridoi degli studi televisivi dove il nostro Direttore Michele Cucuzza lo incrociava spesso.
“Sono ferito per Fabrizio, lo conoscevo e lo stimavo, era una persona straordinaria e lo dico fuor di retorica. Custodisco ancora un sms di scambio quando era stato male, lo avevo incoraggiato e lui mi aveva risposto con molta amicizia. E’ davvero un brutto colpo, ci siamo frequentati per anni, ognuno facendo i diversi programmi. Veniva ogni tanto a ‘La vita in diretta’. Poi quando io facevo il presidente della giuria tecnica di Miss Italia che doveva ridurre il numero delle candidate da 300 a 100 organizzavo anche delle cene con ‘televisivi’ e appunto aspiranti miss. Anche Fabrizio partecipava alle serate e una sera mi confidò scherzosamente di essersi fidanzato con Carlotta Mantovan. Un aneddoto che poi raccontava sempre ogni volta che ci incontravamo anche con Carlotta alla quale non mancava mai di dire che se si erano messi insieme era grazie a quegli eventi che io organizzavo. E questo mi faceva molto piacere. Ora è incredibile pensare che non ci sia più, è una notizia che suscita una reazione enorme. E lo fa perché è vero che l’audience aumenta quando le persone litigano in tv, o accade qualcosa di particolare ma poi la gente ama le brave persone, i personaggi più amati restano quelli come Fabrizio che a tutti dispensava gentilezza, educazione, simpatia, grande umanità. Questo soprattutto ci mancherà”.
Repubblica Sm