Il faccia a faccia Conte-Tridico. Ed è gelo tra il premier e l’Inps

Con una maggioranza ormai appesa ad un filo, i problemi di un Paese in piena crisi e numerose promesse non mantenute, il presidente del consiglio Giuseppe Conte comincia a dare segni di nervosismo. A finire nel mirino del premier il presidente dell’Inps Pasquale Tridico, che nella giornata di ieri è stato convocato a Palazzo Chigi per un incontro durato ben 2 ore.

I clamorosi ritardi nell’erogazione della cassa integrazione rappresentano un vero e proprio smacco per Conte. Conferenze a ripetizione e Stati generali non servono a molto, quando i cittadini protestano perché da troppo tempo non vedono arrivare neppure un soldo nelle proprie tasche. Troppi lavoratori, rimasti a casa durante il periodo di lockdown imposto dal governo, non hanno ora di che vivere, e attendono con ansia l’arrivo della Cig. La fiducia nei confronti dell’avvocato del popolo sta calando, un duro colpo per il premier, che pare essersi dichiarato “fortemente insoddisfatto” dei ritardi sui pagamenti come riportato da “Adnkronos”.

Nel corso della riunione con il presidente dell’Inps, ha innanzi tutto voluto sapere la ragione dei ritardi, e le responsabilità, perché ci sono “troppi italiani ancora in attesa, una situazione inaccettabile”.

Il presidente ha riconosciuto lo sforzo compiuto dall’Inps per rispondere a tutte le domande pervenute in questi mesi (“So che la principale responsabilità non ricade sulle spalle dell’Inps”), ma è consapevole che non può più esserci spazio per errori. “Il presidente Conte ha voluto sapere tutto sulla Cassa integrazione, abbiamo fatto un’analisi dettagliata sui numeri e sulle articolazioni della Cassa integrazione, ha voluto sapere i diversi step e le criticità che condividiamo tutti, che l’Istituto ha affrontato e che sono attenzionate”, ha dichiarato Tridico, al termine del confronto.

Un confronto nel corso del quale, riporta Repubblica, il premier ha comunque rimproverato a Tridico il fatto di essersi esposto troppo, senza tener conto dei “problemi che si sarebbero presentati”. Nessuno, insomma, pare aver perdonato al presidente dell’Inps la promessa di pagare tutti gli arretrati entro il 12 giugno. Ad oggi, infatti, sono ben 25 mila i lavoratori ancora in attesa della Cig, a cui si aggiungono le 130 mila domande presentate a giugno.

Tridico si è quindi difeso puntando il dito contro le lungaggini della burocrazia.“È colpa della macchina infernale della burocrazia di un sistema malato. Noi abbiamo dato il massimo, Presidente”, avrebbe infatti dichiarato il capo dell’Inps. Il premier Conte, tuttavia, è stato inflessibile, pur riconoscendo le difficoltà affrontate dall’ente. “Il sistema non deve fallire. Sta a te garantire che non accada”, ha ribattuto, come riferito da “Dagospia”. Poi, la proposta: una robusta defiscalizzazione del costo dei lavoratori, così da scoraggiare le aziende a ricorrere alla cassa integrazione.


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