Sono assalito da un sentimento misto affetto e pena per Enrico Letta. Lo dico davvero, senza sarcasmo, in positivo.
Ha sbagliato quasi tutto, ha perso e si dimette.
Chi lo ha spinto a sbagliare quasi tutto oggi lo crocifigge.
È la stampa di sinistra: conduttori, direttori, editorialisti vari.
I Formigli, i Floris, Repubblica, Stampa, Gruber, Cazzullo, altri, hanno montato un grande palcoscenico, una fiction:il ritorno del fascismo.
L’allarme democratico.
La testa di Cazzullo, da ogni parte, per promuovere il suo nuovo libro su Mussolini e il fascismo. A rappresentare il pericolo con parole e circonferenza cranica.
Formigli con domande ossessive alla Meloni che nemmeno da lontano gli risponde.
Per la Gruber, che ama le donne, la Meloni non è nemmeno donna.
Floris non riesce ad inserirla nel suo zoo nemmeno se trasforma il suo sorrisino stupido in un pianto intelligente.
Giannini vede l’onda nera che lo travolge.
Per La Repubblica di un Molinari che, evidentemente, è stato normalizzato e riformato, forse riformattato, è a rischio tutto, Costituzione, democrazia, libertà, umanità, le donne, gli uomini, i generi tutti, i cani, i gatti, le foreste, i giardini delle villette, i balconi delle case popolari.
Tutto.
Beh, nessuno gli ha dato retta. Nessuno.
Si dimettono?
No pontificano.
Per loro Letta ha sbagliato. È stato troppo poco antifascista. Non ha difeso a sufficienza i giardini delle loro villette. E i loro cani e i loro gatti.
Doveva allearsi con Conte.
Con i 5 stelle, che sono passati da Rousseau a Conte. Dal filosofo del popolo senza parlamenti e democrazia all’avvocato del popolo, che alle 7 di sera ci “consentiva” di portare a spasso i cani fuori dalle villette.
E che adesso spopola a Napoli e a Scampia.
Onesto, democratico e antifascista.
Ora, nessuno gli ha creduto. Nessuno.
Guardano smarriti la Meloni.
Hanno combattuto per tutta una vita per Grillo e Di Battista, per la sinistra in purezza, prima ancora per Di Pietro, in nome dell’antifascismo sono andati, in adorazione, sotto al balcone di Davigo, e adesso, arriva la Meloni.
Da dove è sbucata? Dove stava? Perché.
Non ci hanno capito nulla.
Hanno fallito, sono un fallimento.
Come quando distrussero Craxi e il Pentapartito e arrivo’ Berlusconi.
Non ci capirono nulla. Nemmeno allora.
E nemmeno allora si sono dimessi, hanno continuato a pontificare.
Sino alla Meloni.
Falliti.
Sergio Pizzolante