“Il fatto non sussiste”, cadono tutte le accuse contro Fontana

Si chiude senza neanche il processo la vicenda giudiziaria che vedeva coinvolto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, per una fornitura di camici in piena pandemia. Il governatore, che era accusato di frode, è stato prosciolto “perché il fatto non sussiste”. Il caso verteva sull’affidamento da parte della Regione di una fornitura, poi tramutatasi in donazione, da circa mezzo milione di euro per 75 mila camici e altri dpi (dispositivi di protezione individuale) a Dama, società del cognato Andrea Dini. Si è detto “felice e commosso” Fontana, dopo essere stato informato telefonicamente della notizia dagli avvocati Jacopo Pensa e Federico Papa.

Il gup Chiara Valori ha prosciolto tutti e cinque gli imputati con il “non luogo a procedere perché il fatto non sussiste” (le motivazioni saranno rese note tra 15 giorni), decidendo inoltre che non è necessario un processo neanche per l’imprenditore Dini, per Filippo Bongiovanni e Carmen Schweigl, rispettivamente ex dg e dirigente di Aria (centrale acquisti regionale) e per Pier Attilio Superti, vicesegretario generale della Regione.

”Grande gioia – commenta il leader della Lega Matteo Salvinidopo mesi di fango e bugie sono stati restituiti onore e dignità ad Attilio Fontana, alla Lega, alla Regione e a tutti i cittadini lombardi. Siamo ancora più determinati a lavorare per il bene del territorio e aspettiamo le scuse di tutti quegli esponenti di sinistra che per troppo tempo hanno insultato e oltraggiato una persona perbene, la Lega e le istituzioni lombarde”.

“Alla fine la verità e la giustizia sono emerse e fanno piazza pulita di tonnellate di fango versate a piene mani sull’operato del presidente Fontana”. commenta Roberto Anelli, capogruppo della Lega in Consiglio Regionale. “Un’indagine che non avrebbe nemmeno dovuto iniziare – prosegue Anelli. “Cosa scriveranno, cosa diranno ora gli sciacalli politici e mediatici che per mesi hanno speculato su questa vicenda? Come abbiamo sempre sostenuto, non c’è mai stato nulla di fondato nelle accuse, a volte surreali, mosse contro Attilio Fontana”. E polemicamente rivolge un invito agli esponenti di Pd e M5S: “Vengano nell’aula del Consiglio Regionale a chiedere pubblicamente scusa, sarebbe il minimo dopo quanto successo. Ma non credo che avranno la dignità e il coraggio di farlo”.


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