E’ indubbio che l’esito del rapporto OCSE, che fissa il miglioramento della valutazione complessiva relativa al nostro Paese rispetto al precedente rapporto del 2013, è da ritenersi un fatto positivo. Solo che su questo fatto si è subito scatenato il gioco delle apparenze, così, se per caso non ci fosse già abbastanza disorientamento in giro, la confusione per i cittadini aumenterà di certo.
Infatti la D.C., capo cordata della precedente coalizione di Governo, ha preso tutti in contropiede e se ne è uscita con un comunicato dove rivendica il merito del risultato, affermando che si tratta “della conferma più vera e più oggettiva che le politiche del Governo della scorsa legislatura erano state improntate ad un obiettivo primario, cioè di ridare affidabilità e credibilità alla Repubblica di San Marino”. Quindi apparentemente il merito sarebbe della DC.
Il PSD, dal canto suo non è stato da meno e comunica, puntualizzando a mezzo stampa, che il periodo oggetto del Report va dal gennaio 2014 al dicembre 2016, cioè anni in cui “il PSD ha avuto la guida della Segreteria di Stato alle Finanze”, sottintendendo che, almeno apparentemente, il merito è tutto loro.
Il Governo giustamente, per mezzo della Segreteria di Stato alle Finanze, fa sapere che San Marino ha ottenuto dall’OCSE il massimo riconoscimento e “ciò rappresenta un segno inequivocabile della validità del lavoro compiuto dal Governo e dall’intera amministrazione…”. Quindi apparentemente il merito va tutto all’attuale Governo insediatosi nel dicembre 2016. D’altronde SSD lo ha anche scritto recentemente, il Segretario alle Finanze è l’uomo giusto al posto giusto, facendo rievocare a noi tutti le parole di una vecchia canzone di Mina: “E’ l’uomo per me, fatto a posta per me , e da uomo sa dir, parole d’amor…”
Apparenze, solo apparenze. Perché quel che conta oggi non è l’essere, ma l’apparire.
La verità è un pò più semplice: poiché il vecchio sistema economico è andato in crisi ovunque nel mondo occidentale, anche per San Marino era giunto il momento di voltare pagina e almeno dal 2008 è iniziato un graduale percorso verso una maggiore trasparenza complessiva e dopo dieci anni di lavoro si raccolgono risultati che sono merito di tutti i governi succedutisi almeno in questi ultimi dieci anni, perché nessuno ha derogato dal percorso intrapreso.
Ma si sa, in tempi di magra tutto fa brodo e allora si sgomita per attribuirsi una medaglietta anche solo apparente.
Ma questo riconoscimento internazionale dell’Organismo che si occupa di integrazione e cooperazione economica e finanziaria trai paesi dell’occidente incide sulla situazione reale di San Marino? Purtroppo il nostro Paese è alle prese con gli stessi problemi che aveva il giorno prima che arrivasse il giudizio dell’OCSE. Le cose non sono messe troppo bene. Economicamente viviamo una crisi che non accenna a diminuire; si profilano provvedimenti governativi che acuiranno le difficoltà; la Sanità è in grande sofferenza; il turismo vive un momento di difficoltà mai conosciuto negli ultimi trent’anni; la politica estera di San Marino è praticamente inesistente e il nostro Paese è privo di un progetto complessivo largamente condiviso.
Eh sì, c’è davvero molta distanza fra apparenza e realtà!
Augusto Casali