Un’azione di risanamento quasi completata e con un anno di anticipo, partendo da un buco, lasciato 3 anni fa dalla gestione di Carmen Lasorella. Il direttore generale della San Marino Rtv, intervistato da Giornalesm.com difende la scelta di confermare in palinsesto anche nella nuova stagione nomi quali Pippo Baudo e Maurizio Costanzo e non lesina critiche al “pseudo giornalismo microprovinciale” che ha cavalcato “chiacchiere”. Ai più ricorda che è il Dg “che ha avuto lo stipendio più basso” e non manca di lanciare un nuovo appello al governo per una nuova sede il più presto possibile per Rtv.
Si appresta a festeggiare il terzo anniversario alla direzione della San Marino Rtv, che bilancio traccia di questi anni? Qual è la cosa di cui è più soddisfatto e quale il suo maggior rammarico?
“Di cose positive per me ce ne sono molte. Un gioco di squadra che ha portato la riduzione dei costi, l’aumento delle entrate pubblicitarie, l’accordo con Rai Pubblicità che ha riconosciuto il valore delle nostre produzioni con grandi professionisti che hanno lavorato qui e ne sono rimasti molto soddisfatti. Se uno come Paolo Mieli dice ai giornali che la Rai dovrebbe prendere esempio da noi insomma vuol dire qualcosa. Poi le risorse tecnologiche su cui abbiamo continuato a investire, la rete radiotelevisiva ddt finalmente non più in affitto (a una azienda italiana peraltro) ma di proprietà dell’Eras cioè della Repubblica. Aver salvaguardato anzi incrementato i posti di lavoro. Un rapporto complesso ma di reciproco rispetto con le organizzazioni sindacali interne che rappresentano tutto il personale. Tutta la documentazione aziendale, persino gli ordini di servizio, da subito online perchè la trasparenza è una risorsa aziendale fondamentale.
Il rammarico maggiore è forse aver dovuto perdere tempo ed energie dietro polemiche strumentali, dossier taroccati ad arte che certo pseudogiornalismo microprovinciale ha cavalcato, su commissione o per ignoranza professionale non so e francamente mi interessa poco, visto il livello, e che potevano costare cari all’Azienda. I fatti comunque alla fine vincono sempre sulle chiacchiere, sui pregiudizi strumentali travestiti da ‘notizie’, ne sono sempre stato convinto. Sono molto contento proprio per questo di quello che ha detto al nostro Personale la Reggenza nella sua visita ufficiale di pochi giorni fa. Parole molto belle per tutta Rtv”.
Ha la fama di risanatore di bilanci e sembra proprio che vi abbia mantenuto fede. Ci può confermare ufficialmente che chiuderete il bilancio in pareggio un anno in anticipo rispetto le previsioni? Come ci è riuscito?
“Ho questa fama da sempre non solo in Rai, insieme a quella di esperto di start up, altro lavoro complesso. Il che vuol dire che mi toccano sempre incarichi non comodissimi, ma va bene così. Mi piace e ormai penso di saperlo fare anche se fatti i conti non è molto conveniente rispetto alle responsabilità. Per inciso poi, per gli interessati e per quel che vale, sono anche quello che ha avuto lo stipendio più basso fra tutti i dg, ma va benissimo così. Sono anche il primo che ha trasferito la famiglia da Roma per vivere dove lavoro. Non che all’inizio sia stato semplicissimo a pensarci ma mia moglie si è ambientata bene ormai. Mio figlio non è un problema visto che qui si è trovato da subito benissimo. L’accoglienza e l’amicizia sammarinese sono straordinarie quando scattano. Penso che sia doveroso comunque che chi viene qui con questa responsabilità, debba risiedere qui, per tante ragioni. Tornando al pareggio non vorrei però vendere la pelle dell’orso prima del dovuto. Il target ormai si intravede ma è ancora lontano e difficile. È stata durissima fino a ora e questi mesi saranno ancora più duri”.
Quanto era grave la situazione finanziaria al suo arrivo?
“Ci abbiamo messo quattro mesi per capirlo, tre anni fa. A novembre 2012, quando sono arrivato, sembrava che il deficit fosse intorno ai -250.000 euro (era quello che risultava anche a Viale Mazzini), a dicembre eravamo intorno ai -400.000 poi abbiamo chiuso i conti del 2012 a marzo del 2013 a -670.000 circa. Per un bilancio come il nostro era una bella falla nello scafo che peraltro doveva continuare a navigare, cosa che ha poi fatto faticosamente ma egregiamente”.
In passato Rtv è sempre stata considerata dall’Italia un “parcheggio” – mi passi il termine – per direttori generali prossimi alla pensione. Da un paio di mandati non è più così. Lei però è accusato di aver ingaggiato presentatori e personaggi della TV italiana prossimi o vicinissimi alla pensione. Cosa risponde?
“Mi sembra irrispettoso e superficiale. Chiacchiere da bar di chi non è mai neppure stato in uno studio televisivo. Esperti di media da caffè, insomma. Sono maestri con la ‘M’ maiuscola i Baudo, i Costanzo, i Cucci, maestri della tv lo ho già detto. Maurizio Costanzo ha la responsabilità quest’anno di Domenica In su Rai1. Per essere fuori dai giochi, mica male. Basta poi vedere i programmi che fanno da noi e il livello. Poi noi dobbiamo risanare i conti e mantenere la qualità. Baudo, Costanzo, Mieli la pubblicità si vende in tutta Italia. In alternativa per questi critici tuttologi, che magari non si erano accorti dei precedenti buchi in bilancio e che appena vedono Baudo o Costanzo si lanciano per stringere loro la mano, vorrei ricordare anche i palinsesti precedenti, con tutto il rispetto. Facciano i confronti se hanno coraggio. A parte che poi, quando sono arrivato, una delle cose che chiedevano sempre questi esperti da caffè era di portare le grandi produzioni a San Marino. Dieci puntate di Baudo o di Mieli mi sembrano grandi produzioni. Comunque se qualcuno mi dice a chi chiedere i soldi a San Marino per invitare Spielberg a fare un film da noi, io ne sono felice. Una decina di milioni di euro dovrebbero essere sufficienti per cominciare a parlarne. La invito comunque alla convention del 17 ottobre al Kursaal dove presentiamo il nuovo palinsesto, dove presenteremo novità e molte conferme”.
Non pensa che San Marino possa essere anche una realtà che scopre talenti nuovi?
“Certo ma i talenti nuovi devono avere bacini molto grandi. E poi tutto si può fare Quello che non ho mai accettato però è il giochetto del se sei in A è importante B, se sei in B è importante C eccetera. Noi a Rtv con i nostri limiti cerchiamo di fare fatti e i fatti sono nella prima risposta”.
A quando fiction televisive prodotte dalla RTV?
“Ci abbiamo provato due anni fa con un grande professionista. Una fiction richiede un budget minimo di trecentomila euro che noi non abbiamo al momento disponibili. In prospettiva vedremo. È il gioco di prima che dicevo. Nessuno per esempio ci chiede oggi ‘Quando San Marino per la prima volta riuscirà a andare in finale all’Eurosong Festival con uno staff praticamente tutto sammarinese, davanti a 190 milioni di spettatori?’. Chissà come mai non ce lo chiedono più. Fino a due anni fa era una domanda che mi sentivo rivolgere spesso”.
Si è celebrata nelle settimane scorse la ratifica dell’accordo radiotelevisivo con l’Italia, non crede che ora si possa anche superare il monopolio televisivo di fatto in Repubblica?
“Numeri piccoli, ripeto, e poi di fatto il monopolio non esiste. Ci sono emittenti locali e nazionali italiane che si vedono a San Marino ma se non si occupano di San Marino, una ragione ci sarà pure. Numeri piccoli. Altre realtà sammarinesi radiotelevisive graverebbero regolarmente sul bilancio dello Stato alla fine della fiera e tanto per cambiare. Problemi di ‘pluralismo’? Però poi io sento la maggioranza che mi dice che c’è troppa minoranza in tv, la minoranza che mi dice invece che c’è troppa maggioranza. Mi sembra quindi che il quadro sia accettabile. Sarei preoccupato se ciò non accadesse. E poi il web oggi non va sottovalutato. Noi ci stiamo investendo molto anche se è un mercato non facile”.
Cosa farà dopo Rtv?
“Non so. Il lavoro qui è ancora lungo. Dobbiamo uscire dal segno ‘meno’ in bilancio, rafforzare la nostra presenza nell’offerta satellitare, essere e restare forti sul mercato digitale dove siamo già di fatto leader. I giornali marchigiani ci definiscono in questi giorni ‘un colosso’ anche se a noi in sede viene un po’ da ridere. Colosso anche perché abbiamo quei nomi di cui parlavamo prima peraltro. Personalmente, tranne proposte romane ‘affascinanti’ che in ogni caso al momento non prevedo e che non è detto che non rifiuterei, come ho sempre fatto quando non avevo al tempo stesso anche gli strumenti per operare, penso che il mio lavoro è e resta contribuire a dare a Rtv basi solide e prospettive adeguate nel tempo e alla Serenissima Repubblica di San Marino una Radiotelevisione di Stato di tutto rispetto internazionale. Ci proviamo tutti qui dentro”.
Mi lancia l’assist per la domanda finale, a quando il trasloco in una nuova sede per RTV?
“In realtà approfitto io di questo spazio per ripetere un appello ormai ossessivo cioè prima si trova un posto adeguato, una sede vera, meglio è. Pochi giorni fa al Kursaal, per fare un esempio, abbiamo rischiato per un convegno, una sommossa per i parcheggi. Se i nostri dipendenti non possono arrivare in sede per ragioni indipendenti dalla loro volontà, ma invece dalla struttura in cui lavorano, è interruzione dei servizio pubblico? Sono comunque fiducioso che il Congresso di Stato trovi una soluzione seria, adeguata, rapida e condivisa con tutti. Si recupererebbe il Kursaal al suo vero ruolo e sarebbe un segnale forte di ripresa per un Paese che sta uscendo a fatica da un tragico dopoguerra. Ha ragione la Reggenza nel suo messaggio di saluto. Quando San Marino riesce a fare squadra, è sempre vincente. Non che sia facile ma è così”.
Franco Cavalli, Giornalesm.com