La decisione del Gip di Macerata è stata chiara: respinta la richiesta del rito abbreviato avanzata dai difensori del nigeriano.
In caso di condanna Oseghale non riceverà alcuno sconto di pena. La decisione del Gip di Macerata è stata chiara: respinta la richiesta del rito abbreviato avanazata dai difensori del nigeriano.
Di fatto in caso di condanna, il presunto killer di Pamela Mastropietro non subirà sconti. Il processo a carico del nigeriano verrà celebrato in Corte d’assise con rito ordinario il prossimo 13 febbraio. La mattinata in trbunale è stata piuttosto travagliata.
Davanti al palazzo di Giustizia la folla che attendeva Oseghale ha inziato ad urlare insulti contro il nigeriano. “Assassino, mostro”, hanno urlato alcuni tra i presenti. Il presunto killer di Pamela è stato accompagnato in Aula dai suoi avvocati, Simone Matraxia e Umberto Gramenzi. L’accusa che pende su Oseghale è di omicidio e di vilipendio di cadavere. La Procura di Macerata ha anche avanzato l’accusa di violenza sessuale. In precedenza, in fase di interrogatorio, il nigeriano avrebbe ammesso di aver fatto a pezzi il corpo della ragazza. Ora, dopo il verdetto del Gip, la strada per lui al processo è tutta in salita.