Il governo prepara un intervento contro il caro-biberon

 Biberon, latte in polvere, pannolini e omogenizzati sono i nuovi prodotti all’attenzione del Garante dei prezzi. Il governo ha già provato a contrastare il ‘caro-bebè’ e, nella manovra, ha abbassato l’Iva sui prodotti per l’infanzia dal 22% al 5%, ma qualcosa non ha funzionato. Lo ha riconosciuto il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, nel suo intervento agli Stati generali della natalità, dicendo che “non tutto il taglio dell’Iva è andato a beneficio davvero delle famiglie”.
    Il ministro ha quindi annunciato, tra pochi giorni, un intervento sui prodotti dell’infanzia come quello avvenuto sulla pasta, che è stata al centro della prima riunione della commissione di allerta rapida sui prezzi al Mimit. Sul tema era intervenuto anche, di recente, il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, che aveva prospettato un’ulteriore detassazione e definito “un intervento saggio da adottare” l’azzeramento dell’Iva sui prodotti per bebè, nell’ambito della riforma fiscale.
    Il garante dei prezzi, Benedetto Mineo, starebbe, per il momento monitorando la situazione. Mentre l’associazione dei consumatori Assoutenti preme per una nuova convocazione del tavolo a stretto giro. “Sia per fare luce su tale mercato – ha dichiarato il presidente Furio Truzzi – sia perché, come nel caso della pasta, già solo l’annuncio di un focus da parte delle istituzioni contribuisce e frenare la crescita dei listini”.
    Il Codacons ha calcolato i benefici teorici del taglio dell’Iva sui prodotti per bambini. Il risparmio, per il latte in povere, potrebbe raggiungere 112 euro l’anno a famiglia, sui pannolini sarebbe in media di circa 96 euro e sugli omogenizzati di poco più di 25 euro. Tuttavia lo sconto, secondo l’associazione, non sempre è stato traslato sui prezzi al pubblico, “con la conseguenza che i consumatori non hanno beneficiato di una riduzione dei listini”.
    Anzi, in alcuni casi, i prezzi sarebbero continuati a salire.
    L’Unione nazionale consumatori ha registrato, per esempio, nuovi rincari sugli alimenti per bambini del 2,7% a febbraio rispetto al mese precedente. “Siamo contenti che il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, annunci di voler intervenire nuovamente sui prodotti dell’infanzia, ma, visto il fallimento precedente, vorremmo sapere anche in che modo”, ha dichiarato il presidente dell’Unc, Massimiliano Dona. Il taglio dell’Iva, secondo lui, sarebbe andato a beneficio dei commercianti, invece che delle famiglie.
    La corsa dei prezzi di pannolini & co così non si ferma. Già lo scorso anno, secondo un’analisi fatta dalla piattaforma Doveconviene, che permette di sfogliare online i volantini dei negozi, c’è stato un aumento medio dell’11,3% dei prezzi dell’alimentazione del neonato, del 13,6% per i pannolini e del 30,4% per i passeggini rispetto all’anno precedente. (ANSA).
   


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