IL GOVERNO RICORDA IL PRIMO MAGGIO

Il 1° maggio nasce come momento di lotta internazionale di tutti i lavoratori, senza barriere geografiche, né tanto meno sociali, per affermare i propri diritti, per raggiungere obiettivi, per migliorare la propria condizione.

“Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire” fu la parola d’ordine, coniata in Australia nel 1855, e condivisa da gran parte del movimento sindacale organizzato del primo Novecento. Si aprì così la strada a rivendicazioni generali e alla ricerca di un giorno, il primo Maggio, appunto, in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e per affermare la propria autonomia e indipendenza.

Il 1° maggio nasce il 20 luglio 1889, a Parigi. “Una grande manifestazione sarà organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente in tutti i paesi e in tutte le città, nello stesso giorno, i lavoratori chiederanno alle pubbliche autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa…..”.

Oggi il 1° maggio continua ad essere festeggiato non solo e non tanto nei suoi contenuti storici, ma come momento, oggi più che mai, di presenza per ribadire l’importanza del lavoro, sia come elemento di crescita individuale sia collettivo.

Il Lavoro è e resta un obiettivo sensibile da difendere per garantire tutela e dignità alle persone. L’impegno del presente Governo in questo senso c’è sempre stato; la recente legislazione in materia di ammortizzatori sociali, che pure con grande sforzo delle parti è stata varata, ha messo in campo un’ulteriore forma di tutela per i lavoratori e per il reddito delle loro famiglie.

Il Governo e la Segreteria di Stato per il Lavoro manterranno un’attenzione vigile ai problemi sensibili del mondo del lavoro, consapevoli che la crisi economica internazionale dei mercati finanziari ha fatto precipitare le aspettative di crescita di tutte le economie