Il governo del Venezuela ha etichettato come “pirateria” il sequestro da parte delle autorità statunitensi di un aereo utilizzato dal presidente Nicolas Maduro. Questo evento coincide con le tensioni post-elettorali del 28 luglio, in cui sia Maduro che l’opposizione sostengono di aver conseguito la vittoria. L’aereo è stato intercettato nella Repubblica Dominicana e successivamente trasferito in Florida.
In un comunicato, il ministero degli Esteri venezuelano ha affermato che il Paese non subirà intimidazioni da aggressioni esterne e ha denunciato l’atto alle organizzazioni internazionali, definendo la confiscazione come un’azione illegale da parte degli Stati Uniti. Yván Gil, Ministro degli Esteri, ha sottolineato che nessuno stato è al sicuro da simili atti contro il diritto internazionale.
Le autorità americane hanno giustificato il sequestro in base a sanzioni contro il governo di Maduro, citando la necessità di proteggere la sicurezza nazionale. L’aereo, un Dassault Falcon 900, è registrato a San Marino e in passato ha servito per i viaggi ufficiali di Maduro in diverse nazioni, inclusi Guyana e Cuba.
Secondo quanto dichiarato dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, il velivolo, acquistato da una società della Florida, sarebbe stato esportato illegalmente in Venezuela lo scorso aprile. Il valore dell’aereo è stimato attorno ai 13 milioni di dollari. La confessione del Procuratore Generale Merrick Garland ha ribadito che le autorità americane hanno collaborato con la Repubblica Dominicana per il sequestro, avvenuto grazie a un lavoro investigativo intensivo.