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“Prima promesse. Poi ritardi inconcepibili, risorse inadeguate e struttura commissariale centralistica e burocratizzata. Ora, di fronte alla realtà di territori che ancora aspettano, la presidente Meloni sembra prendere atto che le uniche proposte sostanziali per trovare e dare risorse alle terre alluvionate siano quelle che ha fatto il Pd, ad esempio l’utilizzo dei Fondi di Coesione e Sviluppo per l’Emilia Romagna, che il precedente governo aveva assegnato per un importo pari a 540 milioni ed il suo esecutivo tiene ancora bloccati”. Così una nota del Gruppo Pd della Camera, dove il parlamentare riminese Andrea Gnassi è coordinatore per l’alluvione.
“C’è una settimana di tempo, quando i provvedimenti, gli emendamenti e i decreti arriveranno in aula per il voto, per passare dalle evocazioni ai fatti – continua la nota -. Il Pd ha presentato proposte ed emendamenti sia al Dl 61 Alluvione Emergenza, sia al cosiddetto Decreto Figliolo. Tra le altre, quelle per avere indennizzi al 100% per famiglie e imprese, passando intanto da 120 milioni a 700 milioni nel 2023. Ancora, la proposta nell’arco del triennio 2023-2024-2025 di risorse per coprire i danni alle infrastrutture così come indicato da reti territoriali, imprese, parti sociali, enti locali e Regione. E ancora il coinvolgimento di Regione ed enti locali come soggetti attuatori. Se la presidente Meloni intende fare sul serio, lo può dimostrare con gli atti del governo”.