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Cosa fare per il tetto al doppio mandato? Conservare l’ultima vera regola del Movimento 5 Stelle o aprire a una sostanziale modifica dicendo addio anche a questo caposaldo? La galassia grillina si trova a un bivio: la scelta su quale strada imboccare determinerà una serie di conseguenze forti sia sull’elettorato rimasto sia sulle dinamiche interne e dei territori.
Era stata prevista una votazione online entro fine giugno, ma allo stato attuale non c’è ombra. E mentre il M5S si prepara alla giravolta è giallo sulla posizione di Beppe Grillo, che oggi sarà a Roma per incontrare di prima persona gli eletti rimasti fedeli a Giuseppe Conte dopo la scissione innescata da Luigi Di Maio con il nuovo gruppo Insieme per il futuro.
Il giallo su Grillo
Ieri sera, nel corso del Consiglio nazionale, è emersa una novità di non poco conto: dagli ambienti del Movimento hanno fatto sapere che il comico genovese potrebbe aprire alla possibilità di prevedere delle deroghe al tetto ai due mandati. Voci che sono state subito smentite da fonti dei vertici grillini: dai piani alti tengono a precisare che la questione dei mandati non è stata toccata nel prosieguo dei lavori e “non è tema in agenda“.
La precisazione potrebbe essere semplicemente di facciata, giusto per provare a placare le polemiche. In realtà la questione è sul tavolo e rappresenta un nodo molto sentito tra i 5 Stelle. In questi giorni il fondatore del M5S si era schierato più volte contro l’abolizione del limite ai mandati, ribadendo invece l’importanza di prevedere un tetto come previsto dalle regole interne della sua creatura politica.
Il faccia a faccia coi 5S
Oggi Grillo è atteso a Roma per una giornata fitta di incontri: a partire dalle ore 17 vedrà i componenti pentastellati delle varie commissioni parlamentari. Non è escluso che prima possa riunirsi con il leader Giuseppe Conte per fare il punto della situazione. I faccia a faccia potrebbero proseguire martedì al Senato.
“Voglio conoscervi, ci vediamo a Roma“, sarebbero state le parole del comico in occasione dell’annuncio dell’arrivo nella Capitale. Il tutto senza far mancare il solito velo di battute e ironie in un momento così complicato per il Movimento 5 Stelle: “Ho aderito a una nuova religione, l”altrovismo’“.
Proprio i confronti saranno cruciali per determinare o meno la svolta che si attende sul doppio mandato, visto che la consultazione in rete da parte degli iscritti al momento è congelata. Il Corriere della Sera riferisce che c’è chi spinge per una linea morbida di Grillo, ma la realtà è che il M5S si trova ancora in una fase di attesa.
Comunque sembrano arrivare cauti spiragli nella complicata trattativa, fermo restando che tutto è ancora complicato. Come scrive Il Fatto Quotidiano, una delle opzioni sul tavolo potrebbe essere quella di dare il via libera a pochi nomi e solo dopo una valutazione effettuata da Giuseppe Conte e Beppe Grillo.
Il nodo Cancelleri
Vanno considerate anche le dinamiche territoriali. Giancarlo Cancelleri, sottosegretario alle Infrastrutture, ha invitato l’avvocato ad accelerare sulla questione evitando la tattica della melina. Gli occhi sono puntati sulle primarie per la scelta del candidato del centrosinistra in Sicilia, appuntamento di grande rilievo per i grillini, anche perché il 30 giugno scade il tempo per l’iscrizione dei candidati. “Se non vinciamo queste primarie il M5S finisce e non in Sicilia ma in Italia. E questo lo sanno bene a Roma“, ha avvertito Cancelleri.
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