IL MAGISTRATO DIRIGENTE VALERIA PIERFELICI HA FATTO IL SUO DOVERE AL SERVIZIO DELLA GIUSTIZIA. E CONTINUERÀ A FARLO … dell’avv. Achille Campagna

IL MAGISTRATO DIRIGENTE VALERIA PIERFELICI HA FATTO IL SUO DOVERE AL SERVIZIO DELLA GIUSTIZIA. E CONTINUERÀ A FARLO.

di Achille Campagna

Ho letto il provvedimento di revoca, a mio avviso illegittimo – come ho già spiegato in un mio precedente articolo – del Magistrato Dirigente da parte del Consiglio Giudiziario in seduta plenaria.

Ho letto le dichiarazioni di un esponente politico di maggioranza che afferma, sicuro come un pompiere, così rimuovendo ogni dubbio in cuor mio: “E’ quell’organismo che lo nomina, non vedo in quale altra sede si debba decidere della sua rimozione”… Quindi vale la regola per cui il Magistrato Dirigente sarebbe una proprietà privata del Consiglio Giudiziario plenario, un organo partecipato dalla politica.

Ho sentito il magnate Ali Mohamed Turki, nella sua intervista, rivolgerci anche se garbatamente un invito a “crescere” dai sempliciotti che siamo. Forse non ha tutti i torti.

Lasciatemi dire che anche io ho di recente criticato Valeria Pierfelici, ma oggi non ho dubbi su quello che ha fatto: unicamente ed esclusivamente il suo dovere di Magistrato Dirigente.

Che cosa deve fare il capo dei giudici se riscontra crimini come quelli da lei denunciati e riportati nello stesso provvedimento di revoca?

Si pretende che un Magistrato Dirigente, con la sua funzione di garanzia e tutela del sistema, se ne stia a guardare di fronte a tutto quel porcile (quello descritto dallo stesso provvedimento di revoca), che vanno dall’abuso d’ufficio alle pressioni da parte della politica, al sodalizio fra l’imputato ed il  giudice che lo giudica?

È vero che tutti vorremmo vedere una giustizia serena, non attraversata da conflitti, e che questo non pare purtroppo il caso oggi, però quella stessa giustizia deve valere anche per i giudici, che non sono esseri soprannaturali, privilegiati, dei quali diventa peccato lamentarsi.

Per Valeria Pierfelici invece i giudici sono alla pari dei comuni cittadini, ne ha denunciato le malefatte nelle dovute sedi e ha chiesto che rispondano di fronte alla legge.

Vogliamo perdere un Magistrato Dirigente così?

Preferiamo qualcuno che consideri la magistratura come una casta di intoccabili?

In questo momento così particolare, l’errore più grave sarebbe quello di accantonare le questioni, omettere le indagini, astenersi dal giudicare, trasfigurando e declassando i fatti di reato denunciati (non accertati, lo diciamo per rispetto della presunzione d’innocenza) in noiosi battibecchi fra giudici.

Seguiremo l’evoluzione, ma se la giustizia non funziona sui giudici quando sono loro a subire le denunce del cittadino o di chi li conosce meglio di ogni altro, il loro “capo”, ebbene, i maxiprocessi, i procedimenti per riciclaggio, gli arresti e i sequestri diventano carta straccia per i sammarinesi e per gli organismi che della giustizia sammarinese si sono occupati.